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Monsignor Claudio Maniago nella Basilica dell'Immacolata

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CATANZARO – “La stoffa c’è, ora dovremo cucire insieme un nuovo vestito a questa Diocesi”. Giornata di festa – seppur con le dovute limitazioni a causa della pandemia – per la città capoluogo e per l’Arcidiocesi Catanzaro-Squillace che ha accolto il suo nuovo arcivescovo, Monsignor Claudio Maniago.

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Proveniente dalla diocesi di Castellaneta, in Puglia, il prelato, nato a Firenze 63 anni fa, è stato nominato lo scorso 29 novembre da papa Francesco alla guida dell’arcidiocesi catanzarese, succedendo a Vincenzo Bertolone, dimessosi il 15 settembre precedente. 

L’incontro al Centro calabrese di solidarietà

Oggi dunque il solenne ingresso in città, seguendo un programma a più tappe. Primo e significativo passaggio, di buon mattino, l’incontro con lo staff e gli ospiti del Centro Calabrese di Solidarietà, struttura no profit operante nel sociale. Poi, nella sala “Sancti Petri” del Palazzo arcivescovile, l’incontro-colloquio con la stampa locale. Molteplici i temi affrontati dall’arcivescovo nel rispondere alle domande dei giornalisti. Dal “dolore” per una cattedrale ancora chiusa a causa dei lavori mai iniziati (e per la quale Monsignor Maniago ha assicurato massimo impegno), alle sfide che attendono la Chiesa calabrese e la Diocesi catanzarese in particolare (che sta vivendo un momento difficile, segnata da vicende complesse, come quella della soppressione del Movimento Apostolico); passando dal ruolo delle parrocchie (che “non devono essere stazioni di servizio in cui uno entra per prendere un prodotto, ma devono essere e fare comunità”) e dai concetti di “corresponsabilità del popolo di Dio” (la chiesa è composta da tutti i battezzati e non solo dal clero, è il messaggio lanciato da Maniago) e di “trasparenza” (“La chiesa non ha nulla da nascondere, fatta salva la riservatezza necessaria quando di mezzo ci sono le persone” ha aggiunto l’arcivescovo).

Un’ora intensa di dialogo con gli operatori dell’informazione, per poi fare tappa nella Basilica dell’Immacolata per il saluto alle autorità civili e militari. Qui, dopo l’omaggio alla Vergine patrona della città, monsignor Maniago ha ricevuto il messaggio di benvenuto dal sindaco e dal presidente della Provincia di Catanzaro Sergio Abramo e del consigliere regionale Antonio Montuoro che ha portato i saluti del presidente della Giunta, Roberto Occhiuto.

L’arrivo del vescovo in Cattedrale

“Vengo per impegnare la mia vita secondo il mandato del Santo Padre e, attraverso di lui del Signore stesso” ha detto monsignor Maniago rivolgendosi alle autorità presenti. “Di questo popolo – ha proseguito – mi riprometto di essere servitore offrendo alle istituzioni civili ogni possibile collaborazione, nel rispetto dell’autonomia e degli ordini. Da oggi i comuni della Diocesi e i suoi amministratori possono contare su un cittadino in più che ha a cuore le sorti e lealmente si impegna a caratterizzarne il volto, secondo quel tratto umanistico che il Vangelo propone e che la Chiesa offre a tutti in una sapienza di vita e una operosa testimonianza solidale; è una sapienza – ha aggiunto monsignor Maniago – che non si appoggia su una ideologia ma sull’esperienza viva dell’incontro con la persona di Gesù che ci cambia e ci rende nuovi”.

Con la cattedrale chiusa, la solenne concelebrazione eucaristica per l’inizio del ministero episcopale del nuovo arcivescovo si terrà alle 16.30 al Palasport “Stefano Gallo” nel rione Corvo di Catanzaro.

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