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Roma, 4 apr. (askanews) – C’è chi, come Marco Grimaldi di Alleanza Verdi sinistra, rispolvera l’appellativo di “Pitonessa” e ribattezza un noto film (“Il diavolo veste Prada e non paga i lavoratori”), e chi, come la capogruppo del Pd Chiara Braga tira in ballo direttamente la premier Giorgia Meloni che sul caso Santanchè “in otto mesi non ci ha regalato nemmeno una delle sue faccine”. La mozione di sfiducia alla ministra del Turismo Daniela Santanchè, presentata dal Movimento Cinquestelle e firmata da tutte le opposizioni, ad eccezione di Italia Viva, evoca una guerra tra mondi – “Il fatto è che c’è chi adora non solo sorseggiare cocktail sul proprio yacht privato, ma anche poter gridare ‘ciao povery’ verso la riva, possibilmente verso quelli che gliel’hanno pagato”, dicono da Avs – ma a livello parlamentare, come previsto, non riserva sorprese. Politicamente è un altro discorso ed è tutto da vedere quanto i guai giudiziari della ministra per le sue attività imprenditoriali potranno pesare sulle maggioranza.
L’aula della Camera, dunque, ha respinto la mozione di sfiducia alla ministra con 213 no, 121 sì e 3 astenuti, lasciando aperto per la maggioranza il problema di cosa fare davanti a possibili nuovi sviluppi dell’inchiesta o a una richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura di Milano. Santanchè, intanto – che era assente al dibattito a Montecitorio per impegni istituzionali nel napoletano, “ho da fare, per il turismo c’è da fare molto in Italia”, ha chiosato – ha risposto a una domanda dei giornalisti in merito al fatto se qualcuno nel governo o nella maggioranza le abbia chiesto di dimettersi: “Mai, non me l’hanno mai chiesto, fatevene una ragione”.
Il Corriere della Sera ha dato conto di alcune riflessioni della ministra che si diceva “zero preoccupata” per la mozione e per il resto perchè “contro di me c’è poco o niente”. Mood confermato a maggior ragione dopo la bocciatura della mozione: “Il mio stato d’animo è uguale a quello di ieri, a quello di una settimana e di un mese fa. Assolutamente tranquilla, quindi a fare il mio lavoro anche qua oggi, come ieri e come farò domani. Il Parlamento credo che in una democrazia è sovrano, il voto mi sembra molto chiaro, per cui assolutamente non direi serena ma molto tranquilla”, ha detto.
Ma per le opposizioni “è venuto meno il rapporto di fiducia tra l’istituzione parlamentare e un elemento del governo” perchè “la ministra ha mentito spudoratamente al Parlamento e al Paese” ed è quindi “urgente” che si dimetta. Per la maggioranza, invece, si tratta del solito “doppiopesismo” della sinistra reso plastico in una “mozione sgangherata”. Da parte sua il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Tommaso Foti ha accusato l’opposizione di “faziosità scandalosa”, profetizzando: “Colleghi dell’opposizione con questo modo di fare opposizione resterete all’opposizione per i prossimi trent’anni”.
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