Il sindaco Mario Occhiuto
3 minuti per la letturaCOSENZA – Ieri sera si complimentava con «Jole» (LEGGI LA NOTIZIA DELL’ORDINANZA e LE PRIME REAZIONI DEI SINDACI). Questa mattina – forse anche davanti all’onda di reazioni che la nuova ordinanza della governatrice ha sollevato – ha scelto la cautela. Il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto, con una nota diffusa dall’ufficio stampa del Comune, fa sapere di aver invitato Jole Santelli a istituire un coordinamento con i sindaci e i Comuni sulla riapertura dei bar e delle attività di ristorazione all’aperto.
«Come ho già avuto modo di sottolineare – ha detto Occhiuto – sono d’accordo nella sostanza con il provvedimento emanato dalla Presidente Santelli, perché un mese di chiusura in più non cambierebbe nulla. Il rischio contagi di oggi, per fortuna al minimo, sarà quello di domani. Anzi, più si terrà chiuso, più i rischi di tracollo del sistema produttivo aumenteranno. Permangono delle perplessità – chiarisce Occhiuto – sulle modalità del provvedimento che oggettivamente non dà la possibilità agli esercenti di riaprire immediatamente adottando le cautele, in termini di sicurezza, necessarie e previste dalle disposizioni governative». Ieri sera, invece, su Facebook Occhiuto annunciava già di esser pronto ad aumentare, senza oneri, i metri quadri di spazio pubblico che bar e ristoranti hanno già in concessione, così da aiutare gli esercenti a disporre tavoli e tavolini alle giuste distanze.
«Ha fatto bene Jole a riaprire subito bar e ristoranti all’aperto, anche perché in Calabria non cambierebbe niente con un mese di chiusura in più. Si aggraverebbe solo di molto la situazione economica. Il Comune di Cosenza darà a tutti gli esercenti, in proporzione alle superfici esistenti, la possibilità di utilizzare gratuitamente ulteriore spazio pubblico per i prossimi mesi – scriveva sulla sua pagina personale – Raccomando a tutti di continuare a rispettare le misure di distanziamento sociale ed evitare gli assembramenti». Stamattina invece il sindaco deve aver valutato che non bastano 12 ore a mettere le attività commerciali nelle condizioni di riaprire. Non solo, suggerisce – sommessamente – che l’ordinanza regionale non appare conferme ai decreti del governo.
«Reputo necessario istituire un coordinamento tra la Regione e i sindaci e i Comuni, sia perché dall’oggi al domani non siamo in grado di applicare l’ordinanza regionale, sia per non generare confusione tra gli esercenti delle attività interessate dal provvedimento e tra gli stessi cittadini che, colti di sorpresa, non sanno esattamente come devono comportarsi, dovendosi orientare tra le disposizioni governative e l’ordinanza regionale che suggerisce di adottare comportamenti non in conformità con le prime. Giova richiamare – ricorda ancora Occhiuto – l’appello che avevo rivolto qualche settimana fa alla presidente Santelli e nel quale sottolineavo la necessità di mettere i titolari di attività commerciali nella condizione di esercitare la loro attività in sicurezza per riattrarre la clientela e garantirla sul piano della sanificazione degli ambienti e della affidabilità del personale utilizzato. Per questo avevo chiesto alla Regione la fornitura continua di mascherine e dispositivi di protezione, la possibilità di sottoporre a tamponi settimanali veloci gli operatori e i gestori dei locali aperti al pubblico, in modo da renderli sicuri, e sostenere le spese per le attrezzature necessarie alla sanificazione degli ambienti. Per riaprire i locali, sia pure con la modalità all’aperto, è necessario fare prima questo e, allo stato, né i Comuni, né gli esercenti sono, in questo momento, in grado di organizzarsi in questa direzione. Siamo d’accordo sull’utilizzo degli spazi esterni, tant’è che daremo ai commercianti e agli esercenti, in proporzione alle superfici esistenti, la possibilità di utilizzare gratuitamente ulteriore spazio pubblico per i prossimi mesi, ma dobbiamo essere estremamente prudenti, evitando che si creino assembramenti. Seguiteremo, pertanto, ad invitare i cittadini a rispettare con rigore le disposizioni sul distanziamento sociale».
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