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Antonio De Marco, reo confesso dell’omicidio dell’arbitro leccese Daniele De Santis e della sua fidanzata Eleonora Manta, «non è imputabile» per i suoi difensori «perché incapace di intendere e volere».

Lo hanno ribadito ieri i due legali Andrea Starace e Giovanni Bellisario nell’aula bunker, luogo del processo per il duplice omicidio.

“Non ci sono dubbi sul fatto che Antonio De Marco sia l’autore dell’omicidio dei due fidanzati. Ma bisogna stabilire le sue condizioni quando ha ucciso”. Ha detto l’avvocato Starace davanti alla Corte d’Assise. “De Marco – ha aggiunto – è affetto da un grave disturbo della personalità e da una condizione psicopatologica dello spettro autistico. Chiediamo di assolvere l’imputato perché il reato è stato commesso da persona non imputabile”.

“Se non avrò una ragazza, ucciderò qualcuno. Ho deciso di intraprendere una vendetta contro Dio, il mondo e la mia vita, la vita che odio così tanto”. Scriveva De Marco in un quaderno trovato nella sua stanza il giorno in cui venne arrestato. Frasi che risalgono al 21 agosto 2020 e che sono stare ricordate da Starace, nel corso dell’arringa.

L’omicidio risale al 21 settembre 2020, quando Daniele De Santis, arbitro di calcio, 33 anni, ed Eleonora Manta, 30, dipendente Inps a Brindisi, furono uccisi a coltellate dall’ex studente di scienze infermieristiche nella loro casa di via Montello a Lecce, la stessa che per mesi avevano condiviso con il loro assassino.

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