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Il carcere di Bari

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BARI – Vere e proprie scene di terrore quelle vissute dalle due turiste francesi aggredite e, secondo l’accusa, stuprate dal 21enne barese Loris Attolini nel quartiere Libertà di Bari, nella notte tra l’8 e il 9 agosto.

A renderlo noto è lo stesso pm Desireè Digeronimo che lo ha accusato di duplice violenza sessuale aggravata, lesioni, rapina e resistenza a pubblico ufficiale.

La narrazione degli eventi è presente nella richiesta di arresto contenuta nell’ordinanza depositata dopo l’interrogatorio di garanzia del 21enne con cui il gip del Tribunale di Bari Angelo Salerno ha convalidato l’arresto eseguito in flagranza di reato dalla Polizia e ha emesso contestuale ordinanza di custodia cautelare in carcere.

«Con modalità violente e spregiudicate – si legge nell’atto – che sembrano ispirate al noto film ‘Arancia meccanica’, non si è fatto scrupolo di sequestrare le due giovani donne, picchiarle, minacciarle, riducendo in stato d’impotenza e costringendole a subire una reiterata violenza nonostante l’evidente fragilità delle persone offese e il fatto che si trovassero in un paese straniero lontane dalla loro famiglia».

Nel provvedimento il giudice ripercorre la vicenda attraverso il racconto delle due presunte vittime, ritenendo invece non credibile la versione fornita dall’indagato, il quale ha negato le accuse.

Turiste stuprate a Bari, la ricostruzione dell’accusa

In particolare, dopo averle adescate con un invito a cena, un calice di vino e patatine, avrebbe chiesto loro di scattare foto e fare un video erotico, minacciando di pubblicare quel materiale sui social se non avessero collaborato.

Al loro rifiuto avrebbe avuto «uno scatto d’ira» e «sbattuto una delle due contro la porta di ingresso colpendola al volto con almeno cinque gomitate», «gettando le due ragazze – si legge nell’imputazione – in uno stato di prostrazione e di terrore circa la loro sorte, anche perché chiudeva la porta di ingresso a chiave e le bloccava in casa impedendo loro di uscire, così da indurle a cedere alle sue richieste».

Durante le successive violenze, una delle due vittime sarebbe riuscita a telefonare al padre in Francia chiedendo aiuto. Il 21enne le avrebbe infine lasciate andare in cambio di 90 euro e tenendo “come trofeo” il telefono cellulare di una delle due.

L’interrogatorio di Garanzia

Per circa due ore, nel carcere di Bari dove è detenuto, l’indagato ha risposto alle domande di gip e pm, negando le accuse di violenza sessuale e altro e cercando di fornire una versione diversa da quella data dalle due vittime.

Una versione che il giudice ha ritenuto evidentemente non credibile, sulla base anche dell’esito degli accertamenti medico-legali che hanno confermato le lesioni e le violenze.

I soccorritori hanno prestato assistenza alle due turiste, di cui una minorenne, direttamente in strada, subito dopo i presunti abusi. Qui erano in lacrime e con gli abiti lacerati. La polizia, una volta giunte al Policlinico, ha attivato il cosiddetto “binario rosa” per le vittime di violenze.

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Francesco Ridolfi

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