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L'ingresso dell'obitorio di Vibo

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Il 65enne Antonino Barbieri, cognato del boss di Zungri, Giuseppe Antonio Accorinti, e imputato nel processo “Maestrale -Carthago” e “Rinascita-Scott”, è stato trovato morto nelle campagne di Pannaconi di Cessaniti.


VIBO VALENTIA – E’ stato quasi certamente un malore a causare il decesso di Antonino Barbieri, 65 anni, ritenuto elemento di spicco della locale di Zungri guidata da Giuseppe Antonio Accorinti, del quale la vittima era cognato e imputato nel maxiprocesso Maestrale-Carthago, attualmente in corso, e in “Rinascita-Scott” dove ha visto cadere le accuse a suo carico in primo grado; il rinvenimento del morto è avvenuto intorno alle 16.30 del 20 gennaio scorso, in località Bianco, nella frazione Pannaconi di Cessaniti. Sono gli esiti dell’autopsia svolta ieri dal medico legale Katiuscia Bisogni dalla quale non sono emersi segni di violenza.

Antonino Barbieri

A dare l’allarme è stata la moglie del 65enne che, circa un’ora prima del ritrovamento del cadavere, si era rivolta alla stazione dei carabinieri riferendo che il marito non era rientrato a casa. Da qui le ricerche, immediatamente orientatesi verso località “Bianco” dove era effettivamente avvenuto il rinvenimento, riverso per terra, il corpo di Barbieri, precisamente in un fondo agricolo adiacente alla proprietà di famiglia in aperta campagna, con addosso una tuta. Accanto al capo vi era uno zuccotto e una tenaglia, mentre in una mano la vittima impugnava un palanchino.

IMPUTATO DI “MAESTRALE” MORTO: DISPOSTA L’AUTOPSIA

Immediato quindi l’interessamento del pm Eugenia Belmonte che aveva disposto i rilievi fotografici da parte di personale della Scientifica dell’Arma e una ispezione cadaverica a cura dell’anatomopatologo Rocco Pistininzi il quale, una volta esaminato il cadavere, non aveva tuttavia riscontrato segni di violenza. Effettuata contestualmente una perquisizione domiciliare e il sequestro del cellulare del defunto. Gli investigatori dell’Arma, oltre a sequestrare il materiale rinvenuto accanto al corpo di Barbieri, lo smartphone e altri oggetti hanno anche escusso a sommarie informazioni la moglie del defunto e il medico curante. Disposto quindi il trasferimento del morto presso la camera mortuaria dell’Ospedale di Vibo Valentia per la successiva autopsia eseguita dal medico legale Katiuscia Bisogni dalla quale si è confermata l’assenza di segni di violenza facendo così propendere per un malore la causa del decesso del cognato del boss imputato nei due maxiprocessi. Nessun giallo, dunque, sulla morte di Barbieri.

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