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di GIUSEPPE SORIERO*
OTTIMA l’idea del Quotidiano del Sud che ha acceso i riflettori sulle potenzialità di sviluppo della Calabria, regione discussa tanto per mafia, malasanità e malapolitica. Sono convinto che si debba continuare a tenere alta la vigilanza sugli elementi di degrado tuttora incombenti e contemporaneamente che sia giusto accogliere l’appello del direttore Napoletano a concentrare finalmente più attenzione sulla Calabria che non si rassegna e ogni giorno sa mettere in campo energie positive.
E’ auspicabile che, dopo gli interventi interessanti di Mara Carfagna, Fabrizio Galimberti e Pietrangelo Buttafuoco anche tanti calabresi riflettano e agiscano per superare la tendenza a oscillare tra cupi pessimismi e improvvisi facili ottimismi.
UN DOPPIO VACCINO
L’obiettivo è quello di iniettare nella società italiana, a partire dalla regione più fragile, un doppio vaccino, quello sanitario indispensabile a tutelare la salute delle persone e quello culturale prezioso per sottrarre gli individui alla regressione indotta dalla solitudine e dalla paura. La cultura e la politica possono fare molto! Questa volta però si deve credere davvero nelle potenzialità di un territorio che con Gioia Tauro è già il cancello d’ingresso all’Europa dal Mediterraneo, come da tempo afferma Romano Prodi.
Il “mare nostrum” di nuovo oggi al centro del mondo prospetta per l’Italia governata da Draghi un ruolo significativo secondo la migliore tradizione europeista, da Spinelli a Ciampi ricordato proprio oggi dall’Accademia dei Lincei. A patto che l’Italia intera sappia utilizzare i nuovi vantaggi della logistica offerti dalla Calabria e dal Mezzogiorno per valutare concretamente le enormi potenzialità di mercato verso quell’area prospiciente che, negli anni precedenti al Covid, ha visto crescere il PIL dal 3 all’8%, suscitando non a caso tanta attenzione della Cina e dell’India.
Grazie al ruolo internazionale esplicitato da Draghi, anche nel recente G20, “l’Italia che sta nel cuore del Mediterraneo finalmente può prendere più a cuore le prospettive del Mediterraneo” memore delle suggestioni culturali tramandate da F.Braudel a P. Matvejevic.
Sia ben chiaro però che il vantaggio di posizione geografica per la Calabria non è sufficiente se non si procede adesso con i fondi del Pnrr ad attrezzare al meglio la piattaforma logistica intermodale e ambientale, come ricorda spesso il Quotidiano: dal sistema dei porti a quello degli aeroporti, dal sistema delle università e della ricerca al sistema dei parchi naturali, alla piena valorizzazione delle risorse archeologiche, culturali e del turismo. La riqualificazione dei sistemi urbani tocca sia quelli incentrati attorno alle città capoluogo, sia quelli di nuova formazione come Corigliano-Rossano e quelli afferenti a propo«ste suggestive come la Città della Piana, intuita a suo tempo nel Master Plan del porto di Gioia Tauro.
Proprio facendo leva su tutte queste risorse strutturali è possibile adesso scavare di più per far emergere veri e propri giacimenti di fiducia, tenacia e competenza.
“LA CALABRIA CHE NON TI ASPETTI”
Già prima del lockdown la Svimez ha provato a descrivere nei suoi Rapporti annuali “la Calabria che non ti aspetti” e ha messo in luce che anche nelle realtà territoriali più difficili emergono nuovi attori dello sviluppo. Cominciano ad essere tante le start up che connotano una realtà d’impresa che dispiega tanti giovani talenti, anche nel campo delle arti visive e musicali.
Su Fb Vincenzo Gallo sottolinea continuamente che c’è anche una Calabria positiva, dove operano circa 150.000 imprese, di cui 24.000 circa gestite da giovani under 35 (fonte Unioncamere e Cribis per Svimez nel 2019). E Cassa Depositi e Prestiti ha recentemente investito 3 milioni di euro in Altilia Intelligent Automatio piattaforma evoluta rivolta all’automazione di sofisticati processi aziendali.
D’altronde proprio la recente ricerca Svimez, promossa dall’Associazione degli ex Consiglieri regionali, va studiata attentamente poiché si giova di dati inediti, rilevati su un campione di circa 500 studenti frequentanti le 3 Università statali. Emergono notizie strepitose: la maggioranza dei giovani calabresi acquisisce una buona formazione, non è assillato dalla ricerca del tradizionale posto pubblico garantito e non vuole abbandonare la Calabria. Chiede però alle istituzioni e alla politica una vera e propria rivoluzione copernicana per evitare che incursioni della mafia, di gruppi affaristici spregiudicati, di esponenti della burocrazia collusa, li inducano a rinunciare ai loro progetti e a lasciare la Calabria.
Finora i circuiti della politica hanno preferito misurarsi nel piccolo cabotaggio preelettorale. Adesso, dopo le elezioni regionali, è giusto pretendere che tutta la politica calabrese e nazionale sappia essere all’altezza del confronto aperto dal Quotidiano. L’Europa che non a caso ha destinato consistenti risorse all’Italia perché siano indirizzate prioritariamente a superare il dualismo tra l’area settentrionale e quella meridionale, per agevolare tappe d’integrazione e di crescita. Se per anni il pendolo del dibattito meridionalista ha oscillato di volta in volta tra l’assenza dei finanziamenti e la carenza dei progetti, adesso ci sono gli uni (centinaia di miliardi di fondi UE) e gli altri (oltre 150.000 progetti ); il problema vero è allora quello della capacità di decidere, di definire delle gerarchie di valori, di obiettivi coerenti e sostenibili, di progetti selezionati non più sulla base di rituali aggiornamenti di precedenti elenchi, bensì in coerenza con i nuovi obiettivi d’innovazione.
La burocrazia è a volte un macigno, ma altre volte diventa un alibi alla mancanza di coraggio e di visione. Se l’obiettivo prioritario è il processo di convergenza e di coesione a questa altezza il Sud, dopo 20 anni di solitudine, può incrociare il Nord produttivo verificando assieme ad esso le potenzialità di sviluppo che vanno sostenute fortemente dal potere pubblico nell’interesse esclusivo del Pese. Piuttosto che stiracchiare quindi in Parlamento ipotesi superficiali di autonomia differenziata, si sappia valorizzare fino in fondo la strategia nazionale voluta dal Governo.
E la Calabria sappia cimentarsi in questa sfida, risvegliando l’anima e la dignità di tutti i calabresi.
*Consigliere CdA Svimez, già Sottosegretario di Stato
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