INDICE DEI CONTENUTI
Il rapporto Agenas conferma i divari nelle cure sanitarie tra Nord e Sud, le 5 Asl peggiori si trovano al Sud: per la Sanità il Mezzogiorno è una Caporetto. Le cinque aziende ospedaliere migliori sono al Nord, con Cuneo al primo posto. In fondo alla classifica troviamo invece quelle del Mezzogiorno, da Napoli a Vibo Valentia fino all’Asp di Crotone
La gestione sanitaria è il grande malato in agonia del Mezzogiorno. È Padova la provincia italiana in cui la sanità pubblica è gestita meglio. Al primo posto c’è il Santa Croce e Carle di Cuneo, poi l’ospedale universitario di Padova, a sorpresa il Policlinico Universitario di Tor Vergata a Roma, il Sant’Andrea di Roma che è un altro ospedale universitario legato alla Sapienza e il Policlinico San Matteo di Pavia che pure è legato al prestigioso ateneo locale. Non è cosa di poco conto sottolineare che gli ospedali universitari, tra molte altre cose, dispongono di maggiori risorse, a partire dai medici specializzandi che coprono diversi buchi di organico. L’Asp di Crotone è tra le peggiori aziende sanitarie in Italia per la performance manageriale. Piena soddisfazione per i dati diffusi da Agenas è stata espressa dal governatore del Veneto.
SANITÀ, IL RAPPORTO AGENAS E I DATI SUL SUD
«Delle cinque aziende sanitarie maggiormente performanti in Italia, tre sono venete: Vicenza, Padova, Belluno. I dati diffusi oggi da Agenas compongono un quadro veneto che evidenzia queste realtà, ma ritrae anche una situazione regionale diffusamente di alto livello, in cui brilla l’Azienda Ospedale Università di Padova tra le prime cinque aziende ospedaliere del Paese – ha detto il presidente Luca Zaia- Mi congratulo con i manager della nostra sanità, ma anche con i medici, gli infermieri e tutto il personale tecnico e amministrativo che permette di raggiungere l’obiettivo principale di questa sfida quotidiana: dare la miglior cura ai nostri cittadini».
Sono cinque le Aziende sanitarie territoriali pubbliche che registrano i migliori livelli di performance in Italia: Azienda Ulss n.8 Berica (Vicenza), Ats di Bergamo, Azienda Ulss n.6 Euganea (Padova), Azienda Ulss n.1 Dolomiti e l’Azienda Usl di Bologna. Lo evidenzia l’Agenas, l’Agenzia del ministero della Salute per i servizi sanitari regionali, presentando al Forum Risk management di Arezzo i dati aggiornati al 2023 del modello di valutazione della performance manageriale delle aziende sanitarie pubbliche, ospedaliere e territoriali.
SANITÀ, LA AZIENDE SANITARIE PEGGIORI SECONDO I DATI AGENAS SONO AL SUD
Le Aziende sanitarie territoriali pubbliche meno performanti risultano essere Asl Napoli 1 Centro, Asp di Crotone, Asl di Matera, Asp di Enna e Asp di Vibo Valentia. Il monitoraggio prende in considerazione tutte le 110 Aziende sanitarie territoriali italiane e si basa sulla valutazione di 34 indicatori classificati in 6 aree (prevenzione, assistenza distrettuale, assistenza ospedaliera, sostenibilità economica-patrimoniale, outcome) e 12 sub-aree. Le aziende, inoltre sono state suddivise in considerazione del numero di cittadini presi in carico.
Il risultato del mix di tutte le aree analizzate, osserva Agenas, porta all’individuazione di 27 aziende con una valutazione complessiva buona, 53 con valutazione intermedia e 30 con una valutazione migliorabile, su un totale di 110 aziende territoriale considerate.
Rispetto all’area della prevenzione, in particolare, si legge nel report, “la valutazione degli indicatori sulle percentuali di screening (mammella, cervice, colon) eseguiti sulla popolazione target, evidenzia come le Asl delle regioni del Nord-est registrano un livello alto/molto alto di screening eseguiti rispetto alle Asl delle regioni del centro e del sud che presentano mediamente valori bassi”.
SANITÀ, LEGGI LA COPIA INTEGRALE DEL REPORT AGENAS SULLE AZIENDE SANITARIE AL NORD E AL SUD
IL DATO SU ASSISTENZA DISTRETTUALE E OSPEDALIERA
Rispetto al parametro dell’assistenza distrettuale, la valutazione degli indicatori (dotazione dei servizi territoriali; cure primarie; presa in carico del territorio; ospedalizzazioni evitabili e il consumo di prestazioni di specialistica ambulatoriale) indica invece che la situazione risulta essere molto omogenea a livello nazionale con la maggioranza delle Asl che risulta avere un livello di performance medio.
Ed ancora: la valutazione degli indicatori dell’assistenza ospedaliera (degenza media nei reparti di medicina interna e geriatria; l’indice di fuga per prestazioni di media e bassa complessità; il rispetto dei tempi di attesa per gli interventi di colecistectomia, protesi all’anca, ginocchio e spalla) evidenziano un comportamento variegato con il raggiungimento di alti livelli di performance sia al Nord che al Sud. L’Area Sostenibilità economico-patrimoniale (costi pro-capite e l’indice di tempestività dei pagamenti) riporta performance delle Asl del Centro- Nord che registrano dei livelli maggiori rispetto a quelle del Sud.
La valutazione degli indicatori per l’Area Investimenti (capacità di rinnovamento tecnologico e lo stato del patrimonio) riporta come pressoché tutte le Asl registrano bassi livelli di performance con pochissime eccezioni. Altri indicatori però restituiscono la tradizionale frattura Nord/Sud: la mappa della mortalità prevenibile (dovuta cioè politiche sanitarie, stili di vita, status socio-economico) o trattabile (allo stato delle conoscenze mediche), chiamata outcome, vede quasi tutte zone arancioni (male) quando non rosse (molto male) dal Lazio in giù, Sicilia compresa, con valori medi più accettabili in Puglia, in Basilicata e nelle province di Avellino, Catanzaro e Ragusa.
IL DETTAGLIO: LE 5 AZIENDA SANITARIE MIGLIORI D’ITALIA
Andiamo nei dettagli. Azienda ospedaliera Ao Santa Croce e Carle (Cn); Aou Padova (Pd); Aou Policlinico Tor Vergata (Rm); Aou Sant’Andrea (Rm); Aou Policlinico San Matteo (Pv). Sono le 5 migliori aziende ospedaliere e Aziende ospedaliere universitarie secondo il rapporto Agenas. La valutazione effettuata riguarda parametri organizzativi ed economici delle Aziende ospedaliere. Questo report Agenas si distingue dunque dal Rapporto Esiti presentato ad ottobre e che valuta invece gli esiti clinici e delle cure erogate dagli ospedali. Per l’analisi, gli indicatori presi in considerazione sono 27 classificati in 4 aree (accessibilità, processi organizzativi, sostenibilità economico-patrimoniale, investimenti) e 10 sub-aree. In totale sono considerate tutte le 51 Aziende ospedaliere presenti sul territorio, tranne gli Irccs e le aziende mono specialistiche.
Al fine di ottenere valutazioni omogenee, Agenas ha individuato quattro cluster con riferimento alla presenza o meno dell’Università e al numero di posti letto, inferiore o superiore a 700. Il risultato del mix di tutte le aree analizzate, afferma Agenas, porta all’individuazione di 13 aziende con una valutazione complessiva buona, 25 con valutazione intermedia e 13 con una valutazione migliorabile.
LA FOTOGRAFIA SCATTATA DAL RAPPORTO AGENAS
Variegata la fotografia scattata dal report Agenas per le diverse aree esaminate. Per l’Area accessibilità sono stati analizzati il rispetto dei tempi di attesa di alcuni interventi chirurgici (di cui quattro interventi per tumori) e due indicatori relativi al pronto soccorso (tempo di permanenza e abbandoni): emerge che cinque aziende con performance più alta sono concentrate in regioni del nord (Piemonte, Lombardia, Veneto e Toscana).
Area dei processi organizzativi: la valutazione degli indicatori di appropriatezza, efficienza ed attrattività, indicano come le performance di buon livello sono maggiormente presenti, sia in aziende del nord che del centro Italia. Inoltre, tale area è quella in cui si rileva un maggior miglioramento rispetto all’anno 2022. Area sostenibilità economico-patrimoniale: la valutazione degli indicatori ascrivibili a quest’area riscontra un lieve peggioramento a livello nazionale rispetto al 2022. Le aziende con buone performance sono localizzate prevalentemente al centro-nord, ma anche in un’azienda della Sicilia. Area investimenti: le performance migliori sono riscontrabili nelle regioni del sud, in particolare in Campania dove tutte le aziende raggiungono un buon punteggio di performance, con una punta di eccellenza in un’azienda del Lazio.
La qualità dell'informazione è un bene assoluto, che richiede impegno, dedizione, sacrificio. Il Quotidiano del Sud è il prodotto di questo tipo di lavoro corale che ci assorbe ogni giorno con il massimo di passione e di competenza possibili.
Abbiamo un bene prezioso che difendiamo ogni giorno e che ogni giorno voi potete verificare. Questo bene prezioso si chiama libertà. Abbiamo una bandiera che non intendiamo ammainare. Questa bandiera è quella di un Mezzogiorno mai supino che reclama i diritti calpestati ma conosce e adempie ai suoi doveri.
Contiamo su di voi per preservare questa voce libera che vuole essere la bandiera del Mezzogiorno. Che è la bandiera dell’Italia riunita.
ABBONATI AL QUOTIDIANO DEL SUD CLICCANDO QUI.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA