Il ministro per il Sud Raffaele Fitto
4 minuti per la letturaLa creazione di una Zes unica del Sud, sottolinea il ministro Fitto, «riconosce uguali chance di sviluppo a tutte le imprese del territorio o di nuovo insediamento», dando «certezze normative e temporali»
IL DECRETO Sud ha superato l’esame della Camera che ha dato via libera al disegno di legge di conversione del provvedimento che mira al rilancio del sistema economico meridionale con 171 voti favorevoli – 103 i contrari -, che ora passa al Senato per l’ok definitivo.
«Il provvedimento rappresenta un importante risultato, a conferma di quanto il Mezzogiorno d’Italia sia una priorità del Governo», ha affermato il ministro degli Affari europei, Sud, Pnrr e Coesione, Raffaele Fitto, soddisfatto anche per i risultati del confronto nell’aula che ha portato al miglioramento del testo che comprende 26 articoli che, tra le altre cose, “declinano” le misure per garantire un maggiore coordinamento delle risorse europee, comprese quelle del Pnrr, e nazionali e rendere più efficiente e veloce la spesa, scongiurando il rischio di perderli i fondi. Prevedono e regolano l’istituzione di una Zona economica speciale unica per il Mezzogiorno, che prende il posto delle otto Zes meridionali che estende a tutto il territorio i vantaggi fiscali e le procedure speciali di cui finora hanno beneficiato le otto Zes meridionali (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia, Sardegna), che entrerà in vigore il primo gennaio 2024. E interviene sul deficit di capacità amministrativa degli enti locali prevedendo l’inserimento di nuove forze e competenze.
Nel passaggio parlamentare sono state introdotte diverse novità, tra cui modifiche al piano di anticipazioni connesse agli accordi di coesione, un uso esteso dei contratti istituzionali e un progetto di fattibilità per la realizzazione dell’aeroporto di Agrigento. Ma anche ritocchi alla composizione della cabina di regia sulle aree interne e sulla Zes unica e sulle procedure selettive per il rafforzamento delle strutture amministrative di alcune delle Regioni del Sud.
Fitto ha respinto al mittente le critiche secondo cui le misure introdotte rallenterebbero i processi e scoraggerebbero gli investimenti: «Questa è esattamente la situazione attuale che il governo invece intende ribaltare», ha sostenuto il ministro per il Sud che ha poi spiegato finalità e interventi: «In particolare – ha detto – viene assicurato il maggior coordinamento tra le risorse europee e nazionali della coesione e quelle del Pnrr, e rafforzata l’efficienza dell’uso delle risorse del Fondo sviluppo e coesione attraverso la conclusione di accordi tra il governo e le amministrazioni locali, tra l’altro già avviati nelle scorse settimane con le regioni Liguria e Marche, e che proseguiranno con ogni singola regione, con una definizione ben precisa degli interventi previsti in base ad un cronoprogramma concordato».
Per rafforzare la capacità amministrativa di regioni ed enti locali si prevede l’assunzione, «per la prima volta a tempo indeterminato», ha sottolineato il ministro, di 2.200 funzionari utilizzando le risorse messe a disposizione dal programma europeo Capcoe». Con la Zes unica si punta a sostenere lo sviluppo economico del territorio anche “capitalizzando” la sua posizione strategica. «I risvolti geopolitici più attuali inoltre rimettono il Sud e i suoi territori in una posizione di centralità nel Mediterraneo. Per questo – ha spiegato – abbiamo lavorato, anche attraverso un serio confronto con la Commissione Europea, per la creazione della Zes unica del Mezzogiorno, allo scopo di riconoscere eguali chance di sviluppo a tutte le imprese insediate nel Sud, o che in esso volessero insediarsi, estendendo le medesime semplificazioni e prevedendo il medesimo credito d’imposta per investimenti riconosciuto alle imprese operanti nel territorio delle otto Zes».
Le attuali Strutture di supporto degli otto Commissari Zes continueranno a svolgere le proprie attività fino a quando non sarà pienamente operativa la Struttura di missione, evitando in tal modo ogni interruzione relativamente alle attività in corso. «Una grande macroarea europea viene riconosciuta come Zona economica speciale, con norme che danno certezza normativa e temporale ad imprese e lavoratori all’interno di un’unica Zes del Sud e tutto ciò – ha sostenuto il ministro Fitto – non può che giovare all’intero Mezzogiorno in un’ottica di rilancio dell’area decisivo per il Paese, all’interno di una strategia e visione di lungo termine che renda strutturale la crescita, e renda il Sud polo attrattivo per investimenti importanti, in grado di assicurare sviluppo e occupazione rafforzando così la competitività del Sud e dell’intero Paese».
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