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L’arrivo del nuovo Covid dalla Cina alza il livello di tensione che al momento è strisciante. Ogni starnuto – seppure da infreddatura – aumenta l’allerta e tra qualche ora sarà già panico ma, al netto della mobilitazione sanitaria, un motivo di spasso c’è. Ed è nella prevedibilità degli ottimati. Invece che ammettere l’inutilità del modello di contenimento cinese – il fallimento delle restrizioni – pare già di vederli, tutti da Riccardo Formigli il giovedì sera, ingozzarsi di involtini primavera a favore di telecamera. Abbracciati – manco a dirlo – a un cinese. Possibilmente con un sermone d’appoggio di Michela Murgia su La Stampa. Non c’è scampo. Sono la conclamata prova del riflesso di Pavlov. La loro scodella è l’ideologia, la loro pappa – tutta di cervello – è il conformismo. La Cina è proprio troppo vicina.


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