Luigi Di Maio
1 minuto per la letturaAncora prima di vedere i risultati – dato per assodato che Luigi Di Maio, buon per lui, resterà a ruota col Pd – va segnalato un fallimento. Quello della scissione pilotata del M5S. Si pensava, infatti, fosse una sofisticata operazione di stabilità istituzionale. Manco meno interveniva l’interesse supremo delle alleanze internazionali, con tanto di sussiegoso assenso dei vertici di governo, nello sfilare deputati e senatori a Giuseppe Conte ma questo volersi accodare al sopracciglio di Bruno Tabacci in vista di una normalizzazione dei già gilet gialli è già finita a coda di topo. La sigla elettorale degli scissionisti dovrà accontentarsi di soli fischi & piriti e il tema di alta scienza politica – a conforto dell’élite soccorrevole verso i tranfughi – non potrà che essere uno: ‘na strunzata.
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