Quando il Regno delle due Sicilie stipulava la pace con l’Islam

Voi siete stati sempre qui, noi siamo stati sempre qui. Tra le pagine di un libro a più voci curato da Francesca Corrao – “L’approdo di Ulisse”, edito da Fondazione Orestiadi – troverete il testo di una prolusione del padre, Ludovico, uno degli uomini meravigliosi di quella viva meraviglia che è il Mediterraneo.

Le parole riportate nella pubblicazione sono quelle della conferenza tenuta nel 1991 a Gibellina in occasione di un convegno. Eccone un frammento: «Nel 1837 si stipulava un trattato di pace e di amicizia tra il Regno delle Due Sicilie e il Regno del Marocco, non dunque nello scorso millennio ma soltanto un secolo fa. Un trattato col mondo della civiltà dalla quale anche noi proveniamo, il mondo della civiltà islamica. Il trattato si concludeva con l’invocazione a Dio».

Leonardo Sciascia, in occasione di quel convegno, a Gibellina dove il tempo è muto tra i canneti immoti, aveva chiamato gli artisti, gli scrittori e i poeti, e Ludovico – mastro di coraggio e ardore – a tutti loro affidava a modo di augurio un ben preciso numero: 1837. Da quell’anno, da quella data, il solo coraggio e l’unico ardore è questo – 1837 – affinché a chi viene da lontano si dica: «Voi siete stati sempre qui». E sempre e per sempre a loro si risponda: «Noi siamo stati sempre qui».