Uno degli stabilimenti di Stellantis
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Stellantis si muove nel segno del mantenimento dei livelli occupazionali negli stabilimenti in crisi dai quali sono partiti i licenziamenti
Per Stellantis ieri è stata una giornata particolare. Finalmente qualcosa si muove. Nel segno del mantenimento dei livelli occupazionali negli stabilimenti in crisi dai quali sono partite le lettere di licenziamento: dell’adesione del colosso internazionale all’Associazione europea dei produttori di automobili (Acea); dell’accordo sottoscritto con la Spagna per un investimento per la produzione di batterie.
A questi segnali positivi, si aggiungono però ancora nuove tensioni in alcuni stabilimenti italiani, mentre la crisi dell’automotive fa i conti con la mancata vendita di auto.
Andiamo per ordine, con la premessa che le decisioni importanti sono attese dal confronto al ministero delle imprese il cui tavolo è già stato convocato per il prossimo 17 dicembre.
A questi segnali positivi, si aggiungono però ancora nuove tensioni in alcuni stabilimenti italiani, mentre la crisi dell’automotive fa i conti con la mancata vendita di auto.
Andiamo per ordine, con la premessa che le decisioni importanti sono attese dal confronto al ministero delle imprese il cui tavolo è già stato convocato per il prossimo 17 dicembre.
PROROGA COMMESSA STELLANTIS E RITIRO LICENZIAMENTI TRASNOVA
La riunione al ministero delle Imprese e del made in Italy sulla vertenza Trasnova si è conclusa nel pomeriggio di ieri con la firma di un accordo che prevede il ritiro dei licenziamenti e la proroga di 12 mesi della commessa da parte di Stellantis. Esultano i sindacati. «La determinazione di lavoratrici e lavoratori insieme all’azione sindacale immediata per una crisi», denunciata da tempo da Fiom e Cgil, porta al ritiro dei licenziamenti e alla proroga della commessa per un anno.
Anno in cui bisognerà lavorare ai tavoli istituzionali per trovare una risposta complessiva di sistema alla crisi dell’automotive e per affrontare un tema di carattere epocale come la transizione ambientale ed energetica».
Affermano il segretario generale Cgil Napoli e Campania, Nicola Ricci, e il segretario Cgil Raffaele Paudice, presente al tavolo al Mimit, commentano l’accordo raggiunto per Trasnova. «Occorrerà già da domani, con l’incontro con il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca – sostengono Ricci e Paudice – incalzare il governo e il ministro Urso affinché si lavori a una soluzione complessiva della vertenza. Non ci lasciamo prendere dal facile ottimismo: ora è tempo di programmare il futuro di tutta l’automotive nel nostro Paese e nella nostra regione».
SINDACATI: «POSITIVO RITIRO LICENZIAMENTI STELLANTIS»
«L’esito positivo dell’incontro con il ritiro dei licenziamenti e la proroga di un anno della commessa – aggiungono Mauro Cristiani, segretario generale Fiom Napoli, e Mario Di Costanzo, responsabile settore automotive Fiom Napoli – è il risultato di una dura lotta condotta dai lavoratori in questi giorni che, con il presidio dei sei ingressi giorno e notte, ha paralizzato le produzioni dello stabilimento Gianbattista Vico».
Da parte dei responsabili di Stellantis , «l’accordo siglato al MiMIt, che prevede l’estensione del contratto con Trasnova per un ulteriore anno, nasce nel solco del senso di responsabilità di Stellantis che, nei giorni scorsi, aveva dato la propria disponibilità a supportare Trasnova per risolvere questa delicata situazione. È stata infatti la stessa Stellantis, che ha proposto questo tipo di soluzione».
«Una soluzione – spiega l’azienda – che permetterà a Trasnova, nell’arco dei prossimi 12 mesi, di poter intervenire per realizzare una soluzione complessiva e definitiva nei confronti dei lavoratori coinvolti con gli appositi strumenti che regolano le situazioni di crisi e trovare, secondo l’accordo, anche misure di diversificazione della clientela. Nel ringraziare il Mimit per il supporto offerto in questa fase, Stellantis ribadisce che l’accordo di oggi costituisce una soluzione specifica per Trasnova e che le problematiche della filiera del settore automotive saranno affrontate nell’ambito del tavolo istituito presso il MiMIt che sarà la sede naturale in cui tutti gli attori coinvolti dovranno definire le strategie per superare questa difficile fase di transizione.
Stellantis proseguirà con i piani finalizzati a valorizzare i propri asset e le proprie risorse all’interno dei singoli stabilimenti al fine di tutelare il lavoro delle proprie persone e ridurre il ricorso agli ammortizzatori sociali nel processo di transizione verso la mobilità elettrica».
L’ADESIONE ALL’ACEA
Assecondando il motto secondo cui l’unione fa la forza il gruppo Stellantis ha chiesto di aderire all’Associazione Europea dei Produttori di Automobili (Acea). L’industria automobilistica europea, sottolinea il gruppo automobilistico in una nota a firma di Jean-Philippe Imparato, Coo di Stellantis Enlarged Europe “si trova in un momento critico, con una profonda trasformazione in corso verso la mobilità a zero emissioni, con nuove forze competitive e un ambiente internazionale in rapida evoluzione”.
In questo importante momento, Stellantis ritiene “fondamentale dialogare e sviluppare una comprensione condivisa delle sfide e dei modi per affrontarle insieme. Ritiene infine che Acea sia la piattaforma giusta per farlo” e di collaborare con gli altri membri dell’associazione e di unirsi a un approccio comune, che preservi la transizione, la sostenibilità e la competitività dell’industria automobilistica e gli interessi delle sue comunità. “L’impegno di Stellantis nella transizione verso l’elettrificazione è profondo, grazie alla nostra tecnologia multi-energia, e affrontiamo con grande responsabilità le sfide dell’industria automobilistica europea. Riteniamo che l’Acea sia il forum giusto per dialogare con i nostri colleghi e gli stakeholder e costruire insieme un piano di azione a sostegno dell’intera catena del valore”. Con riserva di approvazione da parte del Consiglio dell’Acea, l’adesione diventerà effettiva a partire dal 1° gennaio 2025.
INVESTIMENTO IN SPAGNA
Terzo punto rilevante emerso nella giornata di ieri. Stellantis e CATL hanno annunciato di aver raggiunto un accordo per investire fino a 4,1 miliardi di euro in una joint venture al fine di costruire un impianto europeo di batterie al litio ferro fosfato (LFP) su larga scala a Saragozza, in Spagna. Progettato per essere completamente neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio, l’impianto di batterie sarà realizzato in diverse fasi e successivi piani di investimento. Con l’obiettivo di iniziare la produzione entro la fine del 2026.
Ma la vertenza non è chiusa: ministro Urso, spiega che lunedì “il responsabile del gruppo in Europa ha già anticipato alcuni elementi che riteniamo importanti, altri dovranno emergere nel corso del tavolo affinché siano garantiti investimenti significativi sugli stabilimenti italiani con modelli produttivi capaci di mantenere tutti gli stabilimenti e evitare ogni forma di licenziamento”.
Ma è comunque necessario che il presidente John Elkann si presenti in audizione in Parlamento, “anche alla luce di quello che ci auguriamo sia un nuovo impegno di Stellantis in Italia e in piena discontinuità con quanto fatto dall’ad che si è dimesso (Carlos Tavares, ndr). A dimostrazione che è possibile lo sviluppo del settore automobilistico anche durante la transizione energetica e ambientale nel nostro Paese”. Sarà così, intanto per ora si tira a campare.
(Ha collaboratao Antonio Picariello)
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