Matteo Salvini
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PALERMO – Matteo Salvini è stato rinviato a giudizio per il caso Open Arms.
Il giudice per l’udienza preliminare di Palermo, Lorenzo Jannelli, ha deciso di accogliere la richiesta del procuratore capo Francesco Lo Voi, dell’aggiunto Marzia Sabella e del sostituto Geri Ferrara. della Procura di Palermo, in quanto «non ci sono gli elementi per un proscioglimento».
Per i pm il leader della Lega deve rispondere di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per il caso dei 147 migranti a bordo della Ong catalana ai quali l’allora ministro dell’Interno negò per giorni un porto sicuro sulle coste italiane.
L’avvocato di Salvini, Giulia Bongiorno, aveva chiesto il non luogo a procedere: «Il reato di sequestro è insussistente. Il Gup non è voluto andare oltre come il collega di Catania” e comunque annuncia la volontà di chiamare a testimoniare in favore di Salvini anche Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, all’epoca ministro dello Sviluppo economico e presidente del Consiglio.
Il senatore dovrà dunque essere processato, la prima udienza è fissata per il 15 settembre presso la seconda sezione penale del Tribunale di Palermo.
Matteo Salvini commenta dopo essere stato rinviato a giudizio
«La difesa della Patria è sacro dovere del cittadino. Articolo 52 della Costituzione. Vado a processo per questo, per aver difeso il mio Paese? Ci vado a testa alta, anche a nome vostro. Prima l’Italia. Sempre», il primo commento diffuso tramite i propri social dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini appena rinviato a giudizio dal Gup del tribunale di Palermo per il caso Open Arms.
Inoltre ha aggiunto: «Passare per sequestratore, proprio no. Idea ridicola. Mi dispiace per i miei figli ma cristianamente sopporto», in ogni caso si dice sicuro che «La verità verrà fuori al processo, la nave spagnola ha rifiutato il porto. È un processo politico. Mi chiedo quanto costa agli italiani». Poi conclude: «Sul banco degli imputati dovrebbe esserci chi mette a rischio la vita delle persone. Serve riforma della giustizia».
Il commento dell’Ong Open Arms
Oscar Camps, fondatore e direttore della Ong Proactiva Open Arms, appena appreso del rinvio a giudizio dell’ex ministro dell’interno italiano ha commentato: «Spero ora cambi la politica sui diritti umani».
Ed ha aggiunto: «Il rinvio a giudizio è un piccolo passo in avanti. Violare un diritto fondamentale come quello della protezione degli esseri umani in mare per fare propaganda politica, è vergognoso e mi fa male come soccorritore. È importante che si vada avanti, è assurdo che nel 21mo secolo si sia accettato di mettere in discussione la protezione della vita e della dignità delle persone».
Per poi concludere «che il processo sia l’occasione per giudicare un pezzo di storia europea e per rimettere al centro i principi democratici su cui si fondano le nostre costituzioni».
Mentre su Twitter la Open Arms ha commentato «felici per tutte le persone che abbiamo tratto in salvo durante la #Missione65 e in tutti questi anni. La verità del #Med è una, siamo in mare per raccontarla».
Legambiente: Siamo Soddisfatti
«Siamo soddisfatti, il processo a Matteo Salvini segna un passaggio importante per il nostro Paese. La difesa dei diritti umani, dei più sofferenti, dei più deboli non può essere violata per ragioni politiche, di braccio di ferro con l’Europa o per propaganda».
Cosi gli avvocati di parte civile, in rappresentanza di Legambiente, Daniela Ciancimino e Corrado Giuliano commentano il rinvio a giudizio di Matteo Salvini per il caso Open Arms.
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