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Un'agenzia immobiliare a Scalea con i caratteri in cirillico

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SCALEA, cittadina di oltre 10 mila anime del tirreno cosentino, è la Mosca italiana. Da diversi anni piovono rubli sulla località marina dell’Italia meridionale più amata dai russi, che hanno acquistato centinaia di appartamenti per trascorrerci le vacanze o, in diversi casi, anche per viverci, come testimoniano alcune case comprate nel centro storico.

E la città si è adeguata a questa redditizia convivenza. Le scritte in cirillico, infatti, campeggiano sulle insegne delle agenzie immobiliari (sul territorio se ne contano una trentina), di bar, ristoranti e negozi. E sulle spiagge, accanto alla bandiera dell’Italia, sventola quella della Russia. Anche i locali del centro tirrenico si sono dotati di personale che conosce la lingua e che riesce a comunicare in modo scorrevole. Non ci sono gli yacht degli oligarchi in questo tratto di Mar Tirreno, ma le case vacanze di professionisti, insegnanti, impiegati statali che hanno creato una piccola comunità.

Qui il ceto medio del Paese dell’Est europeo ha messo radici nell’ultimo decennio. Non è mancato neanche l’amore per questa terra da parte di celebrità russe, come Boris Klyuyev, uno dei principali attori del Maly Theatre dal 1969 al 2020, nominato “People’s Artist of Russia” nel 2002 e scomparso nel settembre del 2020. Grazie alla loro presenza il turismo è stato destagionalizzato, cosa rara in Calabria, così come nel resto del Mezzogiorno. I russi sono prevalentemente presenti da marzo a giugno e a settembre nella località della Riviera dei Cedri.  A luglio e agosto, i mesi più caotici della stagione estiva, sulla costa tirrenica cosentina sono i campani a farla da padrone.

Ma c’è anche chi ha deciso di non ritornare più in patria e ha messo su famiglia in terra di Calabria. Un boom scoppiato soprattutto tra 2012 e il 2014, dopo anni e anni di pubblicità da parte delle agenzie immobiliari nelle fiere di Mosca e San Pietroburgo e sui siti internet russi. Attualmente sono circa 350 i nuclei familiari registrati in città, perlopiù provenienti da Mosca e San Pietroburgo. Per poco più di mille persone con passaporto russo che, con continuità, popolano Scalea tra la primavera e l’estate. 

Quali sono le aspirazioni immobiliari dei russi? Di certo non vanno a caccia di ville. A Scalea (anche se nel corso del tempo il mercato si è esteso alle vicine Diamante e Praia a mare) cercano piccoli appartamenti vicino al mare per non utilizzare l’autovettura, con prezzi che partono dai 15mila fino ai 90mila euro. Mediamente sono disposti a spendere intorno ai 50 mila euro per un immobile. Non vogliono ville, ma case a prezzi abbordabili e sono disposti a spendere in media 50mila euro. Da queste parti i russi sono benvenuti e accolti con entusiasmo dalla popolazione. Alimentano l’economia e la città, che senza loro “vivrebbero” principalmente a luglio e ad agosto, come in larga parte dei centri di villeggiatura della Calabria.  Mare, sole, clima piacevole tutto l’anno, buona cucina, prezzi accessibili degli immobili e del costo della vita, sono gli elementi fondanti di un trend in crescita negli anni, rallentato solo da due anni di pandemia, a conferma dell’appeal del centro che ormai è stato consacrato come meta delle vacanze e anche dei soggiorni fuori stagione per centinaia di turisti provenienti dall’Europa dell’Est.

A differenza degli altri vacanzieri, i russi consumano molto. Amano mangiare pesce e frutti di mare. Spendono (peperoncino e ‘nduja sono tra i “souvenir” più gettonati per chi poi rientra in Russia), bevono, preferiscono fare colazione al bar. Cosa che non fanno, per esempio, gli italiani che si mostrano più attenti alla tasca.

L’ASSOCIAZIONE

Sta di fatto che lungimiranti sono stati gli accordi che hanno permesso tale flusso di turismo in entrata dalla Russia verso la Calabria. A giocare un ruolo rilevante è stata senza dubbio l’associazione “Calabria – Russia”, con sede proprio a Scalea, che  ha come obiettivi principali l’integrazione sociale e la promozione turistica e culturale. “Promuove e valorizza i rapporti culturali con i popoli della Federazione Russa (F.R.) e dell’ex Urss  – si legge sul sito –  è un’Associazione di cittadini italiani e stranieri consapevoli della necessità di far conoscere l’importante realtà della Federazione Russa e degli altri Stati dell’ex Unione Sovietica in tutti i campi della cultura, della scienza, della tecnica e dell’economia”.  

«L’Associazione, ritenendo essenziale lo sviluppo dell’amicizia e della collaborazione tra i popoli, può aderire ad ogni manifestazione e movimento che si propongono tali obiettivi, nello spirito della Costituzione dei rispettivi paesi, della carta dell’Onu e dei trattati di amicizia e collaborazione tra l’Italia e i suddetti Stati Sovrani – viene ancora sottolineato – Con l’adeguamento informativo in lingua russa dei servizi pubblici e privati presenti sul territorio l’associazione persegue i propri obiettivi di integrazione, riduzione delle barriere e incremento del flusso turistico proveniente da tutti i paesi appartenenti alla ex Unione Sovietica».

IN MARCIA PER LA PACE

Il Primo marzo scorso russi, ucraini e polacchi contrari all’invasione di Putin hanno marciato insieme per la pace a Scalea. A promuoverla è stata il comune. “Gli eventi bellici di questi ultimi giorni hanno scosso la popolazione mondiale e generano ansie e timori soprattutto nelle comunità ucraine e polacche che vivono in Italia e nel nostro comune, in quelle russe che non condividono il conflitto, ed in generale nelle comunità dei Paesi dell’est Europa – è stato l’invito lanciato dal comune – abbiamo deciso pertanto di manifestare per dire no alla guerra ed esprimere concreta vicinanza alle popolazioni coinvolte. E abbiamo pensato di farlo chiedendo la partecipazione soprattutto dei bambini e dei ragazzi delle scuole. Loro che, in questi due anni sono stati già destabilizzati dalla pandemia che ha sottratto la normale quotidianità, oggi si trovano a vivere, seppur fortunatamente di riflesso, un conflitto che tutti ci auguriamo possa concludersi nel più breve tempo possibile”. Inoltre per fornire anche un sostegno concreto ai profughi generati dal conflitto, fino a domenica 6 marzo è in corso una raccolta di aiuti umanitari.

PANDEMIA E GUERRA

Dopo due anni di pandemia, è arrivata l’invasione russa in Ucraina. Due eventi tragici che hanno rallentato, se non addirittura temporaneamente bloccato, il percorso di crescita economica di Scalea. Una batosta dietro l’altra.  «I voli diretti dalla Russia sono bloccati, è tutto fermo in attesa di capire cosa avverrà nei prossimi giorni – ci racconta il presidente dell’associazione Calabria- Russia, Maria Stepura – i proprietari delle seconde case non possono raggiungere la costa calabrese e non ci sono prenotazioni turistiche». 


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Alessandro Chiappetta

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