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Alessandro Roja e Edoardo Pesce, protagonisti di Altrimenti ci arrabbiamo degli YouNuts

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Esterno Notte, Le 8 Montagne, Nostalgia. Sono soltanto dei casi isolati di una cinematografia di bandiera il cui contenuto è, nella maggioranza dei casi, imbarazzante.

La maggior parte dei cineasti italiani (registi, attori e produttori), se non cambia radicalmente rotta, rimarrà una setta di incompresi, i cui film verranno messi sulle piattaforme e saranno visti solo 10 minuti, prima di fare zapping per passare ad una serie o ad un video su YouTube. I cineasti di oggi stanno facendo peggio dei “padri” che hanno duramente criticato. Vi ricordate quando il personaggio di Rocco Papaleo disse «Ve lo meritate Nanni Moretti…»? Ecco, oggi ci siamo meritati Edoardo Leo…

Anche se non lo ammettono, buona parte della disaffezione alla sala cinematografica passa per un prodotto italiano scadente. Il cinema avrebbe la possibilità di differenziarsi dalle piattaforme, ma sta fallendo questa possibilità storica che avrà conseguenze epocali.

Una responsabilità enorme, non c’è dubbio, ma dinanzi alla quale – per il bene collettivo, sociale e industriale – ognuno può scegliere di sottrarsi. Perché oggi chi fa i film deve salvare il cinema. O contribuire in modo sostanziale. Chi non se la sente, chi non ha per le mani il film della vita risparmi il passaggio sul grande schermo. Per favore, per pietà. Il pubblico non può prendere altre fregature.

Serve un nuovo corso, che non può essere rappresentato da nerd smanettoni tutta tecnica e niente sostanza. Volete i nomi? Ad esempio gli YouNuts, bravi a girare i videoclip ma senza identità e personalità: Altrimenti ci arrabbiamo e Con chi viaggi sono uno peggio dell’altro. Anche la moda di convertire attrici in registe in nome della parità di genere non funziona.

Fermiamoci un attimo. L’analisi aiuta molto in questi casi. Stiamo giocando con il fuoco, stiamo facendo esperimenti a pochi metri dal baratro. Cari distributori, fermateli. Solo i migliori meritano la sala. Gli altri, con i soldi delle piattaforme, facciano quello che credono.


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