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Un appello a una nuova «missione» per Salerno, in vista delle Comunali. Lo lancia il gruppo civico “Ali per la città”. «L’assenza di una ben definita “Missione” – spiega la lettera aperta – ha ostacolato la programmazione, razionale ed equilibrata, degli interventi di sviluppo della Città e ha spesso indotto a scelte incoerenti o inadeguate con inaccettabili diseguaglianze sociali, profonde cicatrici nella qualità urbana e un progressive processo di decrescita demografica che ha portato il numero dei residenti al di sotto delle 130.000 unità. La Salerno del futuro, che noi immaginiamo, deve rispondere ad un progetto complesso che, anche attraverso la riconfigurazione del territorio, possa incidere sui comportamenti e sulle relazioni umane consolidando il forte sentimento di appartenenza che deve diffondersi tra i suoi cittadini». E quindi «con la sua “Missione Sociale” – prosegue Ali – essa deve impegnarsi a tutelare, con equità e giustizia, gli interessi generali della Comunità, nonché a migliorarne la qualità della vita con proposte ed azioni volte a favorire lo sviluppo delle condizioni economiche, sociali, culturali e spirituali». E in più «con la sua “Missione Economica” – prosegue l’appello-, essa deve promuove la crescita delle attività produttive sostenendo progetti coerenti con le effettive esigenze, rispettosi degli equilibri ambientali, adeguati alla qualità delle risorse, anche umane, disponibili. Inoltre, deve esaltare, in funzione di componente propulsiva, la natura meridionale e mediterranea, la posizione geografica, le ricchezze ambientali e storiche, le tradizioni, il talento, il sapere e il saper fare della gente».
Su tali premesse, «il compito prioritario di chi sarà chiamato ad amministrare deve essere proprio quello di combinare con equilibrio le scelte di gestione perché, in
funzione di causa ed effetto, possano consentire di realizzare congiuntamente una Città più moderna, grazie alla innovazione tecnologica, che sia anche più attenta ai bisogni dei cittadini nel rispetto dei principi di equità e di giustizia». In poche parole «una “Città Nuova” quale “bene comune” di un insieme di vite organizzate nel
rispetto di tutte le vite. Questa, è la Città che proponiamo a chi esprime la nostra stessa emozione».
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