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Enzo Romeo surante il suo intervento

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Enzo Romeo, candidato sindaco di Vibo dei progressisti si presenta ufficialmente. La coalizione punta ad allargarsi e a intercettare chi solitamente si astiene

VIBO VALENTIA – “Siamo qui per provarci, convinti di avere le carte in regola per riuscirci. Sulla base di questi intendimenti chiediamo alla città di concederci fiducia. Da questo momento parte la nuova Vibo Valentia”: Enzo Romeo si prende gli applausi e l’affetto dei suoi sostenitori e ufficializza l’avvio della lunga campagna elettorale che lo porterà a guidare uno schieramento che mira al bersaglio grosso. Non sarà una partita semplice e anche lui stesso lo sa, ma l’obbligo, come detto, è provarci in questa “nuova grande avventura per tutti noi in cui ciascuno dovrà essere protagonista in una battaglia difficile, ma non impossibile, per porre fine ad un disastro durato 15 anni”.

Romeo: intercettare chi non vota e aprire ad altre forze per Vibo

Le liste di Centrodestra e Centro sono agguerrite ed ecco perché l’obiettivo dei progressisti è quello di mirare al partito del non voto, visto che nella passata consultazione in 10mila non si sono recati alle urne. Intercettare questa fetta di elettorato – cercando al contempo di allargare la coalizione -, anche solo una parte, di gente delusa, significa aumentare in modo importante le speranze di vittoria. Nella splendida cornice di Palazzo Gagliardi, ieri pomeriggio, c’era tutto lo stato maggiore del Partito democratico, del Movimento Cinque Stelle, di Liberamente progressisti, Sinistra italiana e dei massimi rappresentanti dei movimenti civici. Ma soprattutto c’erano gli amici di Enzo Romeo, i suoi compagni di una vita, simpatizzanti, sostenitori e anche un incoraggiante numero di giovani. Ne serviranno ancora tanti, tantissimi ma il tempo c’è e il perimetro della coalizione non è blindato, ecco perché Romeo ha nuovamente “lanciato un appello a tutte le forze sane che vorranno diventare protagoniste del cambiamento che proponiamo; lo schieramento è ancora aperto a qualsiasi entità politica e associativa che abbia a cuore la rinascita di Vibo”.

Già, Vibo, la città, spiega il candidato sindaco dei progressisti, “in cui sono nato, in cui sono nati i miei nonni, genitori e figli” e verso la quale nutre “un amore viscerale” che lo ha anche portato “a svolgere tante esperienze in ambito sociale come quella negli Scout”. La città in cui ha fatto proprio il motto in voga durante la sua giovinezza (“Lottare per restare, restare per costruire”) che oggi vuole riproporre.

Romeo e i progetti per Vibo

Ovviamente non potevano mancare i ringraziamenti al suo partito, il Pd, e a tutti gli alleati, politici e civici, che hanno scommesso su di lui e l’accenno a quel programma “dettagliato e attendibile per la città”, il cosiddetto “Progetto Vibo Valentia” che va dal porto allo sviluppo delle aree industriali, dal coinvolgimento dei quartieri e delle frazioni alla risoluzione delle problematiche idriche, idrogeologiche, dalla carenza di strutture sportive all’assenza di strumenti urbanistici come il piano spiaggia e di un centro sanitario a Vibo Marina, alla mancata fruibilità dei parchi archeologici e tanto altro ancora.

Le accuse di Romeo al Centrodestra

E altrettanto ovviamente non potevano mancare le stilettate contro l’attuale amministrazione comunale e il centrodestra che l’ha sostenuta, ma non solo quest’ultima, anche quelle precedenti. Amministrazione connotata “dall’arroganza di chi realizza lavori senza anima, di chi procede all’eliminazione del verde pubblico, di chi realizza pennacchi di illuminazione azzurra anziché impianti fotovoltaici e di chi in questi cinque anni non ha saputo mai anche solo utilizzare termini come ecosostenibilità e transizione ecologica. Si sistemano piazze ma senza i sottoservizi, senza prevedere parcheggi alternativi”. Stoccata, da Romeo, anche sull’esperienza di Vibo Capitale del Libro che “è stata un’occasione sprecata visto che si sono sprecati quasi 1,2 milioni di euro senza che alla città sia rimasto qualcosa” e al sindaco Maria Limardo che “la si è mai vista fare una battaglia in prima linea con la fascia tricolore sulla sanità pubblica, sulla difesa degli interessi dei cittadini e del loro inalienabile diritto alla salute”.

Il polo universitario

Infine, quello che è sempre stato il suo pallino: la nascita di un polo universitario a Vibo: “Sono maturi i tempi”, ha affermato, ricordato di aver già provato a realizzare il progetto quando era presidente della Provincia e le prospettive erano reali ma poi naufragò perché “chi venne dopo di me abbandonò l’idea”. Un polo che porterebbe “solo benefici per il territorio e che contribuirebbe a costruire le premesse di nuova classe dirigente”. Insomma, la coalizione progressista è pronta. La strada appare in salita ma è anche vero che dopo una salita c’è sempre una discesa. Ed Enzo Romeo e chi lo sostiene spera di imboccarla quanto prima.

Parlano gli alleati

«Enzo Romeo è la figura di sintesi». Ha esordito così la coordinatrice provinciale del M5S, Luisa Santoro, alla presentazione del candidato della coalizione progressista. Coordinando i lavori, l’esponente pentastellata ha poi lanciato un appello corale ai cittadini a «condividere questo percorso» per poi lasciare la parola agli altri interventi. A seguire quello di Giampiero Menniti, coordinatore del “Centro studi Progetto” Vibo Valentia che ha parlato di «laboratorio che mette insieme entità civiche e partiti politici in uno scambio programmatico dove il civismo è organico alle forze progressiste e ragiona di problemi concreti».

Quindi, le parole di Ferdinando Pignataro (Sinistra Italiana) secondo cui la «città aveva bisogno di una coalizione progressista che tenti di rilanciarla, in quanto è sempre tra le ultime in Europa per qualità della vita, e quindi di un progetto forte e unitario nonché largo che sarà alternativa di governo». Successivamente Rita Puntoriero (“Centro Studi e Cultura sociale”) ha parlato di «fiducia da riporre in una persona in grado di far rinascere Vibo come Enzo Romeo». Il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo (LP) ha rilevato la «fine di un percorso e l’inizio, oggi, di un’altra fase», dicendosi «di essere sempre stato convinto del raggiungimento del risultato; e non siamo in ritardo perché, contrariamente ad altri, noi stasera abbiamo il nostro candidato a sindaco di coalizione». Ha ricordato le divisioni degli scorsi mesi ma anche «la maturità politica che ci ha consentito di superare le posizioni più spinose» e la candidatura di Romeo ha «dimostrato di avere forza e rappresentanza e oggi è il candidato di tutti noi. Vinceremo se riusciremo a smuovere le coscienze».

Infine, passaggio sulla legalità che è «la precondizione di ogni nostra battaglia e Vibo non è una città criminale ma fatta di gente perbene, che lavora ma dove una parte non vota. Ecco, dobbiamo intercettare i delusi e convincerli della nostra proposta». Il deputato del M5S, Riccardo Tucci, ha evidenziato che «oggi siamo chiamati a rispondere alla storia dopo aver messo da parte i nostri orgogli personali», ricordando poi i finanziamenti portati per la città di Vibo Valentia in questi anni. Poi Francesco Colelli (Pd): «In 15 anni la destra ha disintegrato la città; non siamo soli e divisi ma tanti e uniti per risollevare le sorti della città. Questa, della sintesi su Enzo Romeo, è la vittoria di chi ha capito che l’alternativa vera è lui, che con umiltà si è messo in gioco, raccogliendo la sfida per amore di Vibo». Ha quindi evidenziato la presenza «di lobby di potere che hanno gestito la città e il protagonista è stato sempre lo stesso. Rompiamola, dunque, e andiamoci a riprendere palazzo Luigi Razza».

L’europarlamentare Anna Laura Orrico ha ringraziato i suoi che hanno «lavorato da squadra e sono contenta che si sia raggiunto il risultato che è stato quello dell’unità. Dalla politica di prossimità deve partire il cambiamento, e in primis da noi cittadini nell’andare a votare. Romeo rappresenta tradizione di buona politica e dovrà mettere insieme le forze giovani di questa città». Il senatore, e segretario regionale dem, Nicola Irto, infine, ha parlato di momento importante «perché abbiamo messo in campo a Vibo ciò che stiamo cercando di fare in altre città» e ricordato le due le battaglie che hanno unito il campo progressista: il salario minimo e l’autonomia differenziata. «Enzo Romeo è il candidato che ha una visione per la città di Vibo e da qui Vibo – ha concluso – dobbiamo lanciare un messaggio che la vittoria è possibile se c’è unità, un messaggio che possa pervadere anche altri centri».

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