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VIBO VALENTIA – C’è forte apprensione nel Vibonese, in particolare nel capoluogo di provincia e nei comuni limitrofi, dopo l’ultimo caso accertato di positività al Covid-19 che ha interessato un 39enne pakistano in servizio presso i due negozi gestiti da cittadini di origine cinese presenti all’interno del Centro commerciale Vibo Center (LEGGI).
L’uomo ha appreso di essere affetto dal virus casualmente, cioè quando l’altro ieri mattina si è recato presso il pronto soccorso dell’ospedale vibonese con un principio di infarto e, come da prassi, è stato sottoposto all’esame del tampone che ha dato esito positivo, poi confermato anche dal secondo dopo il trasferimento all’ospedale di Germaneto, in rianimazione con una grave embolia polmonare.
Il dipartimento di prevenzione dell’Azienda sanitaria provinciale si è attivato immediatamente disponendo subito la chiusura dei due negozi che si estendono su una superficie di migliaia di metri quadri e sono solitamente frequentati da decine di persone. Proprio per questo motivo, su richiesta – accolta – del dott. Antonio Demonte, responsabile della struttura sanitaria che si occupa degli accertamenti sui persone con casi sospetti, si è stabilito non solo di sanificare ulteriormente tutti i locali del centro commerciale – la cui proprietà già di suo attua quotidianamente – ma anche di attivare tre numeri telefonici a partire dalla giornata odierna presso i quali la popolazione, che dall’8 al 10 giugno scorsi ha frequentato i locali nei quali era in servizio il 39enne in qualità di magazziniere, può rivolgersi per chiedere di sottoporsi alla prova del tampone, così come hanno iniziato a fare, già martedì scorso – quindi da dopo che la notizia della positività dello straniero è diventata di dominio pubblico –, ben 31 persone, tra coinquilini dell’uomo, colleghi di lavoro e clienti delle attività commerciali. Esiti che saranno comunicati verosimilmente nella giornata odierna, così come saranno resi noti sul sito istituzionale dell’Asp di Vibo i tre recapiti telefonici. Ad ogni modo, in attesa dell’attivazione odierna, è sempre attivo il 331.6851728 dal lunedì al sabato dalle ore 8,30 alle ore 14,00 e dalle ore 15,00 alle ore 19,00 – domenica dalle ore 8,30 alle ore 14,00.
Sempre il Dipartimento di prevenzione ha ricostruito gli spostamenti del pakistano che è rientrato in Italia dal suo Paese di origine – dove i contagi sono in costante aumento – il 4 giugno scorso atterrando all’aeroporto di Milano Linate, quindi, il giorno successivo lo spostamento nella città di Prato, in Toscana, e due giorni dopo il viaggio in direzione Vibo Valentia dove arriva l’8 mattina per mettersi al lavoro. Quindi, il principio d’infarto e la scoperta della positività al virus.
Ma è proprio per l’attesa dell’esito del tamponi che cresce l’apprensione della popolazione vibonese. Lo scenario peggiore, inutile dirlo, farebbe piombare il territorio in un incubo dal quale si era liberato, a fatica, nel corso delle settimane, tant’è che non si registravano nuovi casi da circa un mese. Apprensione che si è trasformata in paura e, in qualche caso, in isteria visto che sui social sono stati postati le generalità del 39enne, il luogo di residenza e addirittura anche una sua fotografia. Comportamenti deprecabili che se molti hanno condannato, altri invece li hanno ritenuto corretti motivandoli con la necessità di dare un volto all’untore di turno in quella caccia che ha caratterizzato tutto il periodo della pandemia e che si sperava fosse oramai alle spalle. E invece…
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