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ACQUARO (VIBO VALENTIA) – Cosciente dell’obbligo di avere il green pass, era arrivata nella scuola dove presta servizio sfornita del documento, non essendo vaccinata. Ma comunque intenzionata a lavorare. Protagonista della vicenda è Laura Muratore – operatrice scolastica dell’Istituto di Istruzione Superiore Ruffini di Isernia – originaria di Limpidi, frazione di Acquaro.

La donna, pur conoscendo la situazione in merito al vaccino anti covid-19 nelle scuole, voleva comunque adempiere ai suoi doveri lavorativi. Il dirigente scolastico, però, vedendola sprovvista di green pass ha chiamato la polizia per allontanarla.

Il giorno successivo, la donna è ritornata nella stessa scuola, fallendo di nuovo nel suo obiettivo: questa volta sono accorsi i carabinieri. Il primo battibecco tra la Muratore e il preside era avvenuto mercoledì, ossia nel primo giorno di lezione. In quell’occasione, la donna, era stata allontanata e le era stata comminata una sanzione pecuniaria (oltre alla sospensione dal lavoro come vuole la norma introdotta dal Governo sul green pass e in materia di contenimento del contagio da Covid 19). Giovedì, come suddetto, nuovo tentativo, anche questo fallito.

«Ho bisogno di lavorare per mantenere la mia famiglia. Non posso permettermi di spendere ogni due giorni i soldi per fare il tampone. Mi presenterò a scuola tutti i giorni finché potrò per timbrare il cartellino e per dimostrare che sono disponibile a lavorare, ma non mi permettono di farlo» ha dichiarato in merito alla vicenda Laura Muratore.

«La normativa si combatte in tribunale e non a scuola. Lei può farci causa, poi si combatterà in tribunale. Che sia una normativa anticostituzionale lo dove dire il giudice e non lei, la normativa c’è e va applicata», ha replicato il preside.

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