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Azienda sanitaria

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Pesante intimidazione al direttore del distretto sanitario unico dell’Asp di Vibo, Raffaele Bava, destinatario di una busta contenente tre proiettili. Immediata la denuncia ai carabinieri


VIBO VALENTIA – “Dottore, è arrivata una busta per lei”, queste le parole utilizzate da una dipendente del poliambulatorio e rivolte a Raffaele Bava, 67 anni, di Fabrizia, direttore del distretto sanitario unico nel consegnare la posta; e Bava tutto poteva immaginare tranne che quella busta contenesse tre proiettili avvolti in tre fogli A4 ma bianchi.

L’episodio si è verificato ieri mattina (ma la notizia si è appresa solo oggi) presso il Poliambulatorio – dove ha sede il distretto sanitario  (che comprende gli ambiti di Vibo, Spilinga e Serra) e all’apertura del contenitore, arrivato in sede mercoledì scorso con la posta ordinaria ma consegnato al diretto interessato lunedì mattina, il dirigente si trovava con alcune persone. Chiaramente comprensibile la sua preoccupazione; fortemente scosso, ha immediatamente sporto denuncia al comando dei carabinieri di Vibo Valentia. Gli investigatori dell’Arma hanno, quindi, proceduto a porre sotto sequestro i tre proiettili recapitati al dirigente dell’Asp di Vibo.

Un messaggio intimidatorio pesante ed inquietante, dunque, arrivato per posta ordinaria e sulle cui motivazioni i carabinieri hanno avviato indagini sul cui movente non si esclude alcuna pista, quindi anche sull’attività professionale di Bava. In queste settimane i vari distretti sanitari hanno promosso una serie di concorsi ma che però hanno fatto registrare una scarsa affluenza di candidati e quindi molti posti in palio sono rimasti scoperti.

IL COMMENTO DEL DIRIGENTE DELL’ASP DI VIBO BAVA SULL’EPISODIO DEI PROIETTILI

Interpellato dal Quotidiano del Sud, Raffaele Bava, con una lunga carriera alle spalle e incarichi di rilevante importanza, molti dei quali anche delicati, ha affermato che “pur spiazzato da un simile episodio non mi tirerò certo indietro perché non ho nulla da temere. Confido, dunque, che le forze dell’ordine riescano a fare luce sull’accaduto che chiaramente destabilizza un po’, soprattutto se è la prima volta che si verifica, ma di certo non mi impedisce di proseguire come da oltre 40 anni il mio lavoro”.

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