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La voragine che si è aperta a Vibo su via Catanoso

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VIBO VALENTIA – «Che cos’altro possiamo fare, oltre a segnalare il problema e chiedere al Comune un sollecito intervento?». Amaramente polemico, e quasi rassegnato, il tono di alcuni residenti in via Gaetano Catanoso, una traversa di viale De Gasperi dove da vari mesi è presente un problema che col tempo si va ampliando, con conseguenze potenzialmente molto gravi.

Di cosa si tratti è presto detto: circa sei mesi addietro, a causa delle continue infiltrazioni d’acqua, l’asfalto ha ceduto per un paio di metri originando una buca di notevoli dimensioni che, per soprammercato, quando piove viene quasi completamente riempita di liquami fognari, provenienti dall’attigua condotta che evidentemente ha ceduto, e questo provoca disagi facilmente intuibili ai passanti e, soprattutto, agli abitanti. Già alcune settimane addietro, il Quotidiano del Sud ha dato conto delle proteste di alcuni di loro, con un appello finale all’amministrazione comunale affinché si intervenisse con la necessaria sollecitudine. Un appello caduto purtroppo nel vuoto: la buca è sempre là, anzi è diventata più profonda e, rilevano gli interessati, sta provocando sicuramente un indebolimento dell’alto e lungo muro di contenimento, lì accanto.

«Le piogge di questo ultimo periodo – racconta D. G., un pensionato che ha casa lì nei paraggi – hanno fatto tracimare i liquami che dalla buca si sono riversati sull’asfalto, unitamente a pannolini, assorbenti, carta igienica, tuttora visibili sulla strada. Con il bel tempo degli ultimi giorni la buca si è asciugata ed è inutile chiedersi dove sia andato a finire tutto quel liquido nerastro e nauseabondo: assorbito dal terreno sottostante, è finito sulla fondazione del muro di contenimento. Di questo passo quanto potrà resistere prima di crollare rovinosamente? Nonostante le nostre segnalazioni, il Comune non si è mosso. Tempo fa sono venuti i vigili a sistemare un paio di transenne, poi più nulla. Dall’ufficio tecnico fanno orecchie da mercante».

Questo il racconto di un altro residente: «Quando ho fatto presente il problema a palazzo Razza qualcuno mi ha risposto che non toccava a loro intervenire perché la strada è… privata. Evidentemente – prosegue l’interessato – costoro non conoscono nemmeno la città. Come può essere privata una via come quella, con tanto di marciapiedi, toponomastica e condotta fognaria?». Il problema dei problemi, lì come in tutta la città capoluogo, è nella condotta, il cui diametro evidentemente non è sufficiente. «In essa, infatti, confluiscono purtroppo anche le acque bianche sicché, appena piove un po’ di più, i tombini saltano e la fogna si riversa sulla strada, con annessi e connessi. Evidentemente, poi, quella condotta è rotta da tempo sicché i liquami s’infiltrano nel terreno e ne causano, appunto, il cedimento».

Quello che ai residenti fa maggiore rabbia è il fatto che «nonostante le nostre segnalazioni nessuno in Comune ha mostrato di capire la gravità della situazione, coi potenziali pericoli, e i nostri disagi. Se la nostra sindaca venisse qui quando c’è un temporale, capirebbe che così non si può andare avanti. Siccome certamente qui non la vedremo mai, le chiediamo almeno di rompere gli indugi e imporre a quelli dell’ufficio tecnico di provvedere. Oggi – concludono – per l’eliminazione della grossa buca e la sostituzione della condotta fognaria occorrono pochi spiccioli ma se dovesse crollare il muro quanti soldi ci vorrebbero?».

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