Il comando provinciale dei carabinieri di Vibo Valentia
1 minuto per la letturaMILETO (VIBO VALENTIA) – Nella notte appena trascorsa i Carabinieri della Compagnia di Vibo Valentia sono stati coinvolti in un rocambolesco inseguimento determinato dal tentativo di sottrarsi al controllo maldestramente posto in essere da un giovane Miletese incensurato.
Quest’ultimo, identificato in Antonino Mazzeo, cl’87, dopo non essersi fermato all’alt della pattuglia dell’Arma di Mileto si è dato alla fuga in direzione di Filandari ove forzato ben 2 posti blocco predisposti dalle Pattuglie del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia posizionatesi per arrestarne la corsa.
Ne è nato un inseguimento a folle velocità terminato, fortunatamente senza conseguenze per la popolazione civile, nelle campagne di Zungri ove il Fuggitivo, dopo essere uscito di strada, ha abbandonato il veicolo correndo in direzione delle campagne limitrofe. Raggiunto dal personale della Radiomobile avrebbe aggredito e minacciato due militari con calci e pugni costringendoli alle cure ospedaliere.
Trasportato in sede, dopo essersi rifiutato di fornire le proprie generalità, che sono state individuate solo attraverso il foto-segnalamento. Particolarmente singolare è stato il tentativo dell’arrestato di depistare il narco-test, neccessario per conclamere la presenza di cocaina nel sangue dello stesso mentre era alla guida del veicolo. L’arrestato infatti, credendo di non essere osservato dai Carabinieri mentre era nel bagno della caserma, ha tentato di sostituire la propria urina con acqua del rubinetto.
Chiaramente “beccato” in flagranza è stato costretto a ripetere il test che risultava comunque positivo alla citata sostanza stupefacente. Il rito direttissimo, celebrato ieri mattina davanti al giudice Chiara Sapia, ha visto convalidare l’arresto operato dei militari dell’Arma e la contestuale l’emissione della misura per il giovane dell’obbligo quotidiano di presentazione ai Carabinieri di Mileto per come chiesto dall’avvocato Giuseppe Calzone.
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