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C’E’ anche l’ex calciatore calabrese Rino Gattuso tra gli indagati del nuovo filone d’inchiesta sul calcioscommesse, che ha portato all’arresto 4 persone accusate di essere i mediatori, incaricati di acquisire i risultati delle partite combinate da dirigenti e giocatori, per poi “piazzarle” sul mercato nero delle giocate. Nel mirino sono finiti incontri che hanno riguardato anche le grandi squadre di serie A: Juventus, Inter e Milan. E per la comagine rossonera risultano contatti tra gli uomini arrestati e l’ex centrocampista della squadra milanista e campione del mondo con l’Italia nel 2006.
UN «FULMINE A CIEL SERENO» – «Per Rino è stato sicuramente un fulmine a ciel sereno, è caduto dalle nuvole» dichiara Andrea D’Amico, agente di Gattuso, nel descrivere lo stato d’animo del suo assistito. «C’è bisogno di sapere di più – aggiunge – e ora i legali prenderanno i contatti con la procura per capire quali siano i contorni di questa vicenda che sicuramente ha sorpreso tutti. La cosa importante è non avere fretta di tirare conclusioni o emettere giudizi, perchè bisogna capire anche come certi nomi vengano fuori. Gli inquirenti stanno lavorando e verificheranno, molto spesso parte tutto da una persona che fa dei nomi ma prima di trarre conclusioni bisogna verificare tutto. Sappiamo che quando vengono fuori queste notizie l’eco che ne deriva è importante mentre nell’ipotesi in cui poi non emerga nessuna responsabilità l’eco è inferiore. Bisogna quindi aspettare prima di emettere giudizi affrettati e ingiusti».
D’Amico ha parlato telefonicamente con Gattuso. «Cosa mi ha detto? Non sa come mai il suo nome sia balzato agli onori delle cronache -risponde- ed è curioso di capire le circostanze che hanno portato a questa situazione. In passato persone accostate a vicende di questo tipo si sono poi viste escludere dal contesto delle indagini o dalle sanzioni della magistratura. E’ doverso attendere gli sviluppi futuri che, per la moralità e l’integrità di Rino, ci aspettiamo siano assolutamente positivi».
PERQUISITA LA SUA CASA – Gennaro Gattuso, soprannominato “Ringhio” dai tifosi, è nato e cresciuto a Schiavonea di Corigliano, in provincia di Cosenza, e da sempre ha rivendicato la propria calabresità, fino a diventare protagonista di uno spot per la regione. Nel 2012, in un sondaggio online lanciato dal Quotidiano, è stato votato come miglior calabrese di sempre in Nazionale (GUARDA IL SONDAGGIO).
LA SCHEDA: DA SCHIAVONEA AL MONDIALE CON LA CALABRIA NEL CUORE
Stanotte la sua abitazione milanese è stata perquisita in cerca di prove che possano confermare l’ipotesi dei collegamenti con la rete delle scommesse. Gattuso non era in casa. Insieme a lui è finito sotto indagine anche l’ex giocatore della Lazio Cristian Brocchi. L’accusa ipotizzata nei loro confronti dalla procura di Cremona è associazione a delinquere finalizzata alla truffa e alla frode sportiva.
IL SEGUITO DI LAST BET – L’indagine è connessa con quella che ha coinvolto un altro ex giocatore della nazionale, il bomber di Lazio e Bologna Beppe Signori. Alcune delle persone arrestate farebbero parte della rete clandestina nata proprio nel capoluogo emiliano. Le altre, invece, sarebero connesse a quello che viene chiamato clan degli zingari. In manette, nel blitz di stanotte condotto dalla polizia di Cremona tra Milano, Bologna, Rimini e Messina, sono finiti i due “mister X” indicati nelle precedenti inchieste, ovvero Salvatore Spadaro e Francesco Bazzani: erano loro quella sorta di broker che si sarebbero occupati di intermediazioni.
Secondo quanto dichiarato il direttore del Servizio centrale operativo della Polizia, Raffaele Grassi, l’indagine che oggi ha portato al blitz è il frutto del proseguimento delle inchieste Last Bet 1 e Last Bet 2 che hanno già consentito di arrestare complessivamente 54 persone e di indagarne più di 120.
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