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REGGIO CALABRIA – La Reggina intravede lo spettro della Lega Pro. La sconfitta interna col Siena, maturata nell’anticipo di venerdì sera, aggrava la situazione della squadra amaranto che perde con continuità, condizionata prima dal non gioco e poi attanagliata dalla paura. L’episodio che ha spalancato le porte della nuova sconfitta è arrivato, puntuale, al 39’ del primo tempo sull’ennesima papera di Benassi che ha sfiorato l’autogol perfetto, come i delitti, dando a Rosina la possibilità di spingere il pallone in rete a porta vuota. Su tiro di Rosseti Benassi ha fatto tutto da solo: si è lasciato piegare le mani dal pallone, e nel tentativo di rimediare, affrettando un intervento in rovesciata, ha spinto definitivamente verso la sua porta, la palla che si era impennata, finendo alle sue spalle. Troppo facile per Rosina buttarla in rete.
La partita non era iniziata molto bene per la Reggina, impacciata come al solito nel costruire il suo gioco, fiacca nelle battute a rete, ma nonostante i problemi di costruzione del gioco, in un paio di circostanze la squadra è entrata pericolosamente in area e sono sembrati abbastanza evidenti due falli da rigore. Il primo di Giacomazzi su Cocco e il secondo di Angelo su Di Michele. L’arbitro non è apparso ben piazzato per vedere, ne il guardalinee è stato molto oculato. Di Michele, inoltre, si è rialzato in fretta dopo lo sgambetto per tentare di concludere e l’arbitro non ha fermato il gioco. Il grave infortunio di Benassi in chiusura di tempo e il raddoppio del Siena al quarto del secondo tempo, hanno spezzato le gambe alla Reggina. Rosseti ha sorpreso ancora una volta Benassi indirizzando il pallone sul palo che il portiere avrebbe dovuto custodire. Due gol che pesano sulla coscienza dell’estremo difensore amaranto e che hanno annichilito la Reggina, condizionata in negativo, dal doppio svantaggio ospite. La paura di sbagliare l’ha fatta da padrone nel secondo tempo ed inutili sono apparsi i tentativi di raddrizzare la gara. Poca cosa il palo colpito da Lucioni su azione di calcio d’angolo e la conclusione di Gerardi entrato solo al 25’ del secondo tempo, che ha seriamente impegnato Lamanna. Senza nemmeno il gol della bandiera e con un Siena sempre pericoloso in contropiede con i tiri di Giacomazzi e Angelo neutralizzati da Benassi in rapida sequenza, oltre la conclusione del nuovo entrato Paolucci fermato a terra dal portiere amaranto, la Reggina ha chiuso tra i fischi e i cori: «Andate a lavorare» che di questi tempi suona a beffa per tutti. Vince il Siena, aiutato dagli errori della Reggina che, invece, vede la B allontanarsi.
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