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STA per diventare bene culturale (immateriale) della Calabria, il sistema di produzione del Moscato di Saracena. Il progetto di legge, che sarà discusso lunedì prossimo in consiglio regionale, porta la firma di Giuseppe Caputo. Per beni culturali immateriali della Calabria, oltre a quelli indicati e descritti nel Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (Decreto Legislativo 22 gennaio 2004, n. 42), si intendono anche i metodi di produzione artigianale ed enogastronomica, documentati attraverso fonti storiche accreditate e/o tramandati, anche soltanto oralmente, caratterizzati da unicità ed esclusività e che rischiano di andare definitivamente perduti. In questa prospettiva rientra la “bollitura”, che è antecedente di diversi secoli la scoperta dell’America (nel ‘500 era già rinomato, tanto da essere donato al Papa; si presume che il vitigno moscato sia stato portato nel 900 d.C. dagli Arabi), sistema di produzione del Moscato Passito di Saracena, unico vino dolce con questa tecnica di vinificazione al mondo. La vinificazione prevede la separazione dell’uva moscato, ottenuta dal vitigno autoctono e da altre uve. Il mosto, ottenuto vinificando le uve malvasia e guernaccia, viene concentrato per aumentare il tenore zuccherino, mentre l’aroma ed il gusto particolari provengono dall’uva moscatello, raccolta e appassita alcune settimane prima della vendemmia. Gli acini del moscatello disidratati vengono a loro volta selezionati, schiacciati manualmente e quindi aggiunti al mosto (prima spremitura) concentrato. Dopo una lunga e lenta fermentazione si ottiene quindi, un passito color giallo ambra con riflessi aurei, dall’aroma intenso e dal sapore di miele, di fichi secchi e di frutta esotica. Il Moscato Passito di Saracena è a tutt’oggi un vino rimasto così come circa 1000 anni fa e che, proprio per il suo peculiare metodo di produzione, rimasto intatto nei secoli, la bollitura, appunto, è l’unico vino dolce al mondo che può fare a meno dell’aggiunta di anidride solforosa. La qualificazione ed il riconoscimento del metodo “Moscato al Governo di Saracena”, quale bene culturale (immateriale) della Calabria, oltre cristallizzare in una importante norma di rango regionale un sistema di produzione tramandatosi da secoli, offrirebbe un indubitabile contributo di marketing territoriale alle attese di promozione in Italia e nel mondo dell’immagine della Calabria.
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