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E’ IL Centro Sud a vantare le migliori località balneari, mentre il nord è più premiato per quanto riguarda le mete lacustri. Ma la Calabria resta indietro, nella classifica stilata da Legambiente e Touring Club con la Guida Blu, che ha assegnato le «vele blu» per il 2012. Complessivamente sono state 378 le località costiere marine e di lago segnalate. Nessuna località dei circa 800 chilometri di costa della Calabria ha conseguito le cinque vele, un tributo che, secondo Legambiente, trova poi riscontro nelle presenze di villeggianti nei comuni che, è stato detto, a fronte del riconoscimento in classifica mostrano anche «un costante trend di crescita della domanda turistica, più ampio rispetto alla crescita della media delle località balneari»: «Secondo un sondaggio Ipr il 56% degli italiani sono disponibili a pagare qualcosa in più se c’è garanzia per l’ambiente», ha spiegato il responsabile mare di Legambiente Sebastiano Venneri.

Tra le prime mete in classifica, al primo posto c’è Santa Marina Salina, nelle Eolie. Poi spicca Pollica, la perla del Cilento vincitrice delle due scorse edizioni, seguita dalla sarda Posada e da due mete grossetane, Castiglione della Pescaia e Capalbio. Per le regioni spicca la Sardegna, mentre la medaglia d’argento va alla Basilicata che ha Maratea con 5 vele. Chiude il podio la Toscana. La Calabria è solo al 9 posto tra le 15 regioni che affacciano sul mare: la precedono anche Puglia, Sicilia, Campania, Lazio, Marche, mentre restano alle sue spalle Veneto, Molise, Abruzzo, Liguria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia

A consolare ci sono solo le 4 vele di due località: Scilla sul Tirreno e Roccella Jonica. Le due località sono penalizzate dai parametri di accoglienza e sostenibilità turistica e, nel caso di Scilla, dalla gestione dei rifiuti.

La Guida Blu comprende anche l’elenco aggiornato degli alberghi e strutture ricettive per l’ambiente che si fregiano dell’etichetta ecologica di Legambiente Turismo: più di 400 strutture per oltre 65mila posti letti e una stima di presenze che supera i 6 milioni l’anno.

Sempre in questi giorni, anche il Ministero della Salute ha condotto un monitoraggio delle zone balneari, concentrandosi solo sulla qualità delle acque di balneazione. Per la Calabria è risultato che sul 95,5% della costa è possibile fare il bagno, un dato superiore a quello di Campania Abruzzo e Liguria che sono in coda alla classifica, ma lontano da quello di Friuli Venezia Giulia, milia Romagna, Basilicata, Sicilia e Sardegna che presentano un 100% di balneabilità.

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