La strda franata
2 minuti per la letturaBAGNARA CALABRA – Ancora frane dovute al maltempo sulla statale 18, ancora terreno instabile che cede sotto l’azione delle acque meteoriche. Se in mattinata ad essere colpito dagli sversamenti di sedimenti sulla strada è stato ancora il tratto fra Bagnara e Scilla, senza interruzione del traffico veicolare, con l’intervento delle ruspe a liberare l’asfalto dalla terra che aveva invaso la carreggiata al “solito” km 506, nel primo pomeriggio a cedere è stato invece parte del pendio sottostante la salita che unisce la statale alla frazione di Pellegrina, in zona Santa Barbara (km 499-400).
Il terreno non ha retto alla pioggia che è caduta ininterrottamente dalle prime ore della giornata: cedimento che ha interessato la strada comunale sovrastante, venuta già in parte assieme ai detriti, i quali hanno travolto anche la tubatura fognaria che passava sotto la carreggiata. I liquami si sono dunque sversati sulla statale, invasa dalla terra e dai massi del muretto di contenimento della salita.
Immediato l’intervento sul posto delle ruspe e dei vigili del fuoco bagnaresi, per bloccare il traffico in entrambi i sensi e mettere in sicurezza l’area. Oggi chiuse tutte le scuole. Per l’ennesima volta, il fato ha impedito che sul posto transitasse qualcuno in quel momento. Ruspe che hanno provveduto, poi, ad abbattere la porzione di muretto che era rimasta in piedi, visibilmente pericolante, al fine di evitare ogni rischio successivo e facilitare l’intervento sulla condotta fognaria, il cui tubo travolto dall’azione franosa è arrivato sino alla carreggiata della statale.
Strada che adesso rimarrà chiusa per permettere la completa messa in sicurezza del tratto, sul quale già dal mattino qualche avventore aveva avvertito un cedimento dell’asfalto sulla discesa. Pericoli da sud e da nord, quindi, per Bagnara, che – come già più volte avvenuto nel corso degli anni passati – rischia l’isolamento totale con la chiusura della statale, arteria fondamentale per l’accesso all’autostrada. Una situazione con cui i cittadini bagnaresi sono costretti quotidianamente ad avere a che fare, tanto nei mesi invernali, quando le piogge sono più frequenti e la terra più spesso soggetta a sversamenti, quanto nei mesi estivi, quando basta una pioggia abbondante a far cadere giù il terreno reso secco dal gran caldo. La domanda è sempre quella: per trovare una soluzione definitiva, deve avvenire una tragedia?
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