X
<
>

Carlo Tansi

Share
2 minuti per la lettura

A FURIA di andare un po’ di qua, un po’ di là si rischia di perdere il senso dell’orientamento. E’ quello che è successo ieri a Carlo Tansi, fresco di adesione al progetto politico di Amalia Bruni. Un passaggio che forse deve ancora metabolizzare visto che ieri ha fatto una lunga diretta dal quartiere Arghillà di Reggio Calabria.

Tansi inizia le “trasmissioni” riprendendo il degrado del quartiere e dando poi la parola a un residente, il sig. Amato, che dice che il quartiere è abbandonato. Un altro residente gli risponde che dal primo cittadino all’ultimo dell’amministrazione non interessa nulla delle periferie ma solo del centro e del lungomare.

A quel punto Tansi in piena trance da “Striscia la Notizia” rincara la dose, sottolinea l’assenza di acqua nelle case, sostiene inoltre che gli abitanti di Arghillà devono avere pari dignità di quelli che vivono sul lungomare Falcomatà e chiede perché ci sia invece abbandono. Quando qualcuno replica che il quartiere non interessa a nessuno, al geologo ridono gli occhi e dice «qui però vengono a chiedere i voti».

Non si capisce però se si riferisce ai suoi nuovi alleati o a quel soggetto mitologico: il “Politico calabrese” che tutti schifano, ma a cui nessuno poi fa mancare il suo voto. Tansi sa che il tasto del politico ruba voti funziona e pigia sull’acceleratore «Cosa vi hanno promesso?», chiede. Una signora afferma che il Comune ha inevaso le richieste per gli alloggi da regolarizzare, perché la gente vuole regolarizzare, ma il Comune dà sempre la solita scusa “mancanza di personale”.

Poi il colpo di teatro ovvero l’esaltazione dell’ottimo lavoro svolto dal “Polo sanitario di prossimità” di cui Tansi tesse, giustamente, le lodi, sottolineando però che tutto intorno c’è un deserto di servizi e opportunità e il degrado regna sovrano. A quel punto interviene anche qualche candidato come  Cesare Sant’Ambrogio che nel microfono strilla che «alle promesse elettorali bisogna fare seguito con i fatti…».

Non sappiamo cosa ne pensi il sindaco Giuseppe Falcomatà, che fino a prova contraria è del Pd. Sappiamo cosa ne pensano i suoi oppositori che subito sono corsi sulle loro pagine social per girare il coltello nella piaga. «Casomai ci fosse bisogno di una conferma del fallimento di questa amministrazione, pur essendo di fatto alleato del PD alle prossime regionali, Tansi fa uscire dalla propria bocca osservazioni di netta condanna sull’operato di Falcomatà», scrive Massimo Ripepi. Ma forse è lui che non ha capito la politica 4.0 in cui questa faccenda delle alleanze è solo un orpello inutile. L’importante è parlare alla pancia della ggente.

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE