X
<
>

Share
3 minuti per la lettura

Gentilissima prefetta Vaccaro, da venerdì sera mi scervello per dare un senso al provvedimento di scioglimento del Consiglio di amministrazione della Fondazione Corrado Alvaro. E, onestamente, visto che nessuno ha rubato, malversato o fatto cose men che corrette, mi chiedo se non era meglio lasciare in carica un consiglio che, come lei ben sa, tra mille ristrettezze economiche, stava cercando di fare le stesse cose che, adesso, il Commissario straordinario dottor Luciano Gerardis e il suo vice dottor Zaccaria Sica dovranno mettere in pista da soli. Certo, la squadra “commissariale” avrà ottime competenze giuridico amministrative, ma sul piano “Alvariano”, il professor Aldo Morace e Tonino Perna sono largamente al di sopra.

Allora? Certo, mi dirà (ho letto con attenzione il suo provvedimento di scioglimento) che la Fondazione era ferma, che le iniziative languivano… Ma il presidente e il suo vice, da noi interpellati, raccontano una storia diversa fatta di molte iniziative in piedi (a partire da quella del “Parco letterario” a suo tempo fortemente sponsorizzata dall’allora vicepresidente della Regione, Giusi Princi) e di pochi soldi disponibili per attuarle.

Emerge, anche dai bilanci, che i contributi della Regione e degli altri enti (Comune di San Luca, Città metropolitana di Reggio Calabria e Unical) negli ultimi anni si sono pesantemente ridotti creando una situazione per la quale, ad esempio, la Fondazione aveva dovuto sospendere il Premio Corrado Alvaro e gli altri eventi in Italia e all’estero che aveva fatto conoscere nel mondo il più grande dei nostri scrittori. Per questo, negli ultimi anni, si sono limitati a editare alcuni libri, a organizzare eventi di minore portata e a dedicare più tempo a recarsi a parlare di Corrado Alvaro nelle scuole della Calabria e delle altre regioni. Attività, magari, meno appariscente, ma utilissima e poco costosa.

Sono davvero curioso di vedere se e in quanto tempo, il Commissario Gerardis e il suo vice riusciranno a far ripartire il Premio e gli altri eventi. Con quali soldi lo faranno, visto che la Regione, ad esempio, quando ha saputo che si prendeva in considerazione lo scioglimento del Cda ha sospeso l’erogazione di un contributo di 60mila euro già deliberato? Certo, se i commissari riusciranno a farselo ridare, saranno bravi; ma anche il consiglio sciolto, una volta erogati, sarebbe stato capace a utilizzarli. E se non ci riusciranno e se il Premio non ripartirà, cosa farà? Caccerà anche loro?

Ma c’è un altro punto che mi pare di una certa gravità. Nel suo provvedimento (che si basa sull’art. 25 del codice civile) vengono introdotte argomentazioni relative all’onorabilità di alcuni consiglieri. Per l’esattezza, lei dice che “non si può fare affidamento sull’onorabilità e indipendenza” di alcuni consiglieri. Il riferimento è a don Pino Strangio, condannato in primo grado per concorso in associazione mafiosa, il quale, però, si è dimesso da anni. E cita anche i consiglieri (tre su nove) nominati dall’Associazione “Il nostro tempo e la speranza”: Giuseppe Strangio (che fa parte del Cda da anni senza che nessuno abbia eccepito nulla) è fratello di Francesco Strangio condannato per mafia; Francesca Giampaolo (avvocato con studio a Milano) è “accusata” di “affinità” con la “famiglia di “ndrangheta, Pelle” (in realtà è discendente diretta della madre di Corrado Alvaro) e Domenico Vottari che ha sostituito un altro consigliere che di cognome fa Strangio. Queste persone, hanno fatto qualcosa? Hanno rubato? Hanno tenuto rapporti con le cosche? Le hanno favorite (ma se non c’era un euro?)? Non pare, ma, ancora una volta si usa la parentela come reato o comunque, come grave indizio.

Ecco questo credo sia inaccettabile. Se ci sono stati dei reati, il Cda della Fondazione va sciolto, e punito, ma se ci sono solo delle parentele non si capisce cosa serva inserirle (stavo per scrivere “strisciarle”) dentro il provvedimento di carattere civilistico che scioglie il consiglio. Oppure, comunque, a San Luca si fa così. Tanto sono tutti colpevoli di esserci nati?

Share

COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA

Share
Share
EDICOLA DIGITALE