Foto Twitter Mission Lifeline
2 minuti per la letturaREGGIO CALABRIA – La nave Rise Above, con 89 migranti a bordo, è diretta verso il porto di Reggio Calabria. Da diversi giorni la nave della ong Mission Lifeline si trova davanti alle coste orientali della Sicilia, bloccata dal divieto di sbarco. L’arrivo della nave Rise Above è previsto per le 3 di questa notte, fa sapere la ong Mission Lifeline in un tweet.
“Siamo sollevati dal fatto che l’attesa in alto mare sia finita. La situazione a bordo è diventata sempre più critica negli ultimi giorni e ore. Ci aspettiamo che le autorità italiane diano a tutti l’accesso alla procedura di asilo nel pieno rispetto della legge e che le persone non debbano rimanere sulla nostra nave più del necessario”. A dirlo è Hermine Poschmann, portavoce di Mission Lifeline.
“Dopo undici infruttuose richieste, il governo italiano ha almeno in parte ceduto. Con ogni probabilità, le 89 persone soccorse a bordo della nave non dovranno più passare la notte in mare aperto”, spiegano dalla Rise Above.
Sei persone con alcune gravi complicazioni mediche sono state evacuate dalla nave umanitaria. “Il mio ringraziamento speciale va all’equipaggio, che ha sopportato le condizioni più avverse – conclude Poschmann –. Possiamo essere contenti che questo gioco politico spietato non sia costato vite a bordo del Rise Above”.
Nella Locride, invece, si è verificato nel tardo pomeriggio un nuovo sbarco di migranti, il settimo negli ultimi dodici giorni e il settantesimo dall’inizio dell’anno. I migranti sbarcati, dopo essere stati soccorsi al largo dalla Guardia costiera mentre erano a bordo di un’imbarcazione in legno con i motori in avaria, sono 69, di varia nazionalità.
Del gruppo fanno parte 10 donne, di cui una incinta, e 9 bambini, alcuni dei quali di meno di 6 anni. Dopo lo sbarco, i migranti sono stati sottoposti a tampone molecolare da parte del personale specializzato dell’Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria.
Successivamente i migranti, su disposizione della Prefettura di Reggio Calabria, sono stati ospitati temporaneamente nella tensostruttura realizzata l’anno scorso nell’area portuale e gestita dai volontari della Croce rossa e della Protezione civile.
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