L'ospedale di Polistena
3 minuti per la letturaPOLISTENA (REGGIO CALABRIA) – Poteva sembrare una delle tante dicerie sulla sanità territoriale oppure una bufala, come quella di qualche giorno fa, quando l’Asp reggina, tramite alcuni suoi funzionari, prima lanciava la notizia sull’arrivo negli ospedali del territorio reggino di ben 84 medici cubani, 33 all’ospedale di Polistena, ma nella stessa giornata la stessa Asp si è rimangiata tutto sostenendo che la notizia era invece una fake news. Stavolta invece no. La notizia trapelata sabato pomeriggio è vera.
È successo che nel pomeriggio di sabato scorso, il pronto soccorso dell’ospedale spoke “Santa Maria degli Ungheresi” di Polistena, come sempre, pullulava di gente. In servizio nel reparto, c’era però un solo medico, perché, pare, buona parte degli altri medici erano in malattia o alle prese con Omicron 5. Nel caos totale sono intervenuti persino i carabinieri della locale stazione, che dopo aver constatato la grave situazione, hanno immediatamente allertato la commissaria dell’Asp Lucia Di Furia che non si è persa d’animo e dopo poco è arrivata a Polistena per rendersi conto di quanto stava accadendo. La commissaria ha indossato un camice bianco e per un paio d’ore ha dato una mano al medico in servizio ormai stremato.
La commissaria, che è stata nominata da poco, ha risolto parzialmente un problema che poteva diventare col passare delle ore incandescente. Il suo “breve” intervento non ha risolto sicuramente la problematica, in quanto, malgrado la sua buona volontà, la carenza di medici che sta attanagliando tutti i reparti del nosocomio cittadino rimane. Alcuni giorni fa per la mancanza di medici è stato addirittura bloccato il servizio di anestesia e rianimazione, e di conseguenza, sono state sospese tutte le attività chirurgiche programmate, fino a nuove disposizioni.
È di ieri intanto la notizia “tappabuchi” della chiusura dei Ppi di Scilla, Palmi e Oppido Mamertina per permettere di trasferire temporaneamente il personale medico presso il pronto soccorso dell’ospedale di Polistena al fine di non interrompere la continuità del servizio. Sembra però che da quelle parti la scelta dell’Asp non sia stata gradita. La decisione avrà effetti dalle ore 8 di oggi e per i prossimi 15 giorni, salvo il prorogarsi della criticità.
La Di Furia inoltre si riserva di informare la competente Autorità Giudiziaria ove si consumino comportamenti non in linea con le disposizioni aziendali.
Sulla chiusura dei Ppi e sul trasferimento a Polistena del personale medico è intervenuto ieri pomeriggio con una nota il sindaco di Polistena Michele Tripodi: «Certamente non è questa la soluzione ai problemi della sanità che testimonia come la coperta sia sempre troppo corta e si accorci ancora di più durante la stagione estiva – sbotta Tripodi – auguriamo solo che la disposizione dell’azienda sanitaria venga osservata in particolare dal personale incaricato di prendere servizio. Rimane ancora aperta la questione della chiusura del reparto di rianimazione – aggiunge il sindaco – sembra che si stia trattando, attraverso prestazioni aggiuntive, il ritorno in servizio di medici. Rimaniamo vigili sulla situazione e sollecitiamo l’Asp a percorrere qualunque strada possibile, compresa quella di far arrivare specializzandi delle università o volontari – chiosa Tripodi – affinché il reparto di rianimazione ritorni ad essere funzionale».
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