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REGGIO CALABRIA – Operazione dei carabinieri del Ros contro il clan di ‘ndrangheta Araniti di Reggio Calabria: nell’operazione, denominata Ducale, risultano indagati il sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatà (nei confronti del quale non è stata avanzata richiesta cautelare), il capogruppo di Fratelli d’Italia nel Consiglio regionale, Giuseppe Neri e il consigliere comunale di Reggio Calabria Francesco Sera, del Pd. La Procura aveva chiesto per i due consiglieri l’applicazione della misura cautelare per il delitto di scambio elettorale politico-mafioso, ma il gip del Tribunale di Reggio Calabria ha rigettato la richiesta. La Procura ha fatto sapere che proporrà appello.
Nell’operazione, i carabinieri hanno applicato misure cautelari nei confronti di 14 persone (di cui 7 in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 3 con obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria), tutti indagati, a vario titolo, di associazione di tipo mafioso, estorsione aggravata dal metodo mafioso, reati elettorali, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici.
Le indagini, avviate nel 2019, avrebbero permesso di acquisire elementi che avrebbero portato al condizionamento del clan Araniti delle elezioni – presso alcuni seggi elettorali – per il rinnovo del Consiglio Regionale della Calabria nel 2020 e nel 2021 e del Consiglio Comunale di Reggio Calabria nel 2020. In particolare, uno degli indagati raggiunto oggi da provvedimento restrittivo, legato da vincoli di parentela ad un esponente di spicco della cosca Araniti, nel tentativo di sostenere i candidati di suo interesse, avrebbe alterato – con la complicità di scrutatori compiacenti – le operazioni di voto, procurandosi le schede elettorali di cittadini impossibilitati a votare ed esprimendo, in luogo di questi ultimi, la preferenza in favore dei candidati sostenuti. Lo stesso indagato, dopo i positivi esiti elettorali, avrebbe ottenuto dai politici eletti nomine nell’ambito di enti pubblici o come professionista esterno.
Il clan Araniti, egemone nel territorio di Sambatello (Reggio Calabria) sarebbe stato responsabile di attività estorsive in appalti pubblici e di ingerenza nella conduzione della discarica di Sambatello attraverso l’imposizione, alle ditte di volta in volta impegnate nella gestione dell’impianto, del personale da assumere e le relazioni con le omologhe consorterie criminali attive nei territori confinanti di Diminniti e Calanna. È stato inoltre documentato lo stringente controllo esercitato sul territorio che ha portato alla limitazione dell’attività venatoria nell’area agreste della frazione.
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