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REGGIO CALABRIA – È scattata all’alba l’operazione antimafia “Mercato libero”, nell’ambito della quale sono state arrestate quattro persone (due in carcere e due ai domiciliari). In carcere sono finiti Emilio Angelo Frascati e Gaetano Tomaselli, quest’ultimo ritenuto vicino alla cosca di ‘ndrangheta dei Libri. Domiciliari invece per Demetrio e Paolo Frascati, fratelli di Emilio. Tra i provvedimenti anche cinque interdizioni ad esercitare impresa, nei confronti di Antonia Temi, Saverio Musarella, Caterina Nicolò, Elvira Caterina Cocchiarale ed Emilio Angelo Romeo.
Coordinati dal procuratore di Reggio Calabria, Giovanni Bombardieri, e dal sostituto della Dda, Sara Amerio, i carabinieri del Comando provinciale di Reggio Calabria hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice per le indagini preliminari Carlo Bisceglia.
I quattro arrestati sono accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere di stampo mafioso, tentata estorsione in concorso e trasferimento fraudolento di valori.
Sono 23, complessivamente gli indagati dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria (tra i quali anche dipendenti del Comune di Reggio Calabria) che ha fatto luce su una presunta intestazione fittizia dietro la “Effe Motors”, la concessionaria di autovetture a marchio Honda e Mazda. Il tutto, secondo la Procura, «con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare la cosca Libri».
Secondo gli inquirenti, «i fratelli Frascati operavano come domini occulti della società cooperativa “Effe Motors” di cui erano, invece, formali intestatari gli ex dipendenti della “Frauto srl” (vecchia concessionaria confiscata nel 2007), Antonia Temi, Saverio Musarella e Caterina Nicolò e gli altri Giuseppe Consolato Ielo, Angelo Postorino e Luca Scarpelli, come soci lavoratori, e Emilio Angelo Romeo ed Elvira Cocchiarale come dipendenti assunti».
In sostanza, per la Dda, la “Effe Motor” veniva costituita allo scopo di poter ottenere in affitto gratuito per la durata di 19 anni il patrimonio aziendale dell’ormai confiscata definitivamente “Frauto srl” da parte dell’Agenzia del Demanio. Questo avrebbe garantito ai Frascati la continuità nella gestione dell’azienda di famiglia confiscata. Dalle indagini dei carabinieri e della guardia di finanza è emerso una continuità tra la Frauto e la Effe Motors: i Frascati hanno mantenuto la gestione della concessionaria anche e soprattutto grazie alla fattiva collaborazione dei loro storici dipendenti che «formalmente» amministravano, per giunta gratuitamente, il patrimonio che lo Stato ha confiscato agli imprenditori, poiché riconosciuto ufficialmente quale provento di attività delittuosa.
L’inchiesta ha portato anche al sequestro preventivo delle quote e di un compendio aziendale del valore di 7 milioni di euro. Nel medesimo contesto associativo, inoltre, su proposta della Guardia di Finanza di Reggio Calabria, è stato disposto il sequestro preventivo di un immobile nel comune di Reggio Calabria, oltre all’autovettura intestata alla moglie di uno degli indagati, per un valore di 3 milioni di euro.
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