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BOVALINO (REGGIO CALABRIA) – La ‘ndrangheta si infiltra anche nella gestione dei canili, a portarlo alla luce è l’operazione “Happy dog” messa a segno dala Polizia con il coordinamento della direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria.
Le indagini, partite dal 2014-2015 hanno portato all’emissione di diverse ordinanze di custodia cautelare in carcere eseguite in Calabria e a Milano, ed hanno consentito di accertare l’infiltrazione nel settore canino di soggetti vicini alla cosca Zagari-Fazzalari-Viola di Taurianova in provincia di Reggio Calabria, con il conseguente condizionamento degli appalti indetti dal comune della piana di Gioia Tauro per l’assegnazione dei servizi di custodia e assistenza di cani randagi presso strutture private (canili).
Inoltre, la polizia ha potuto documentare diverse condotte intimidatorie ed estorsive poste in essere dagli esponenti dei clan nei confronti di un imprenditore operante nella Locride nello stesso settore, vessato anche da soggetti vicini alle cosche operanti nel territorio di Platì (RC) e Sant’Ilario sullo Ionio (RC). Il tutto contornato da «condotte di concorrenza sleale finalizzate ad ostacolare e screditare l’operato del titolare del canile della Locride – che si era aggiudicato l’appalto di Taurianova – anche attraverso campagne mediatiche e denigratorie, con il coinvolgimento di trasmissioni televisive locali e nazionali, realizzate con il concorso di funzionari pubblici infedeli, che ponevano in essere comportamenti ostruzionistici nell’esercizio delle loro funzioni in danno della vittima, ed esponenti locali di associazioni animaliste».
Infine sono state accertate anche episodi di intestazione fittizia di beni poste in essere al fine di partecipare ad alcune gare di appalto nel settore canino, nel tentativo di superare gli impedimenti derivanti dalle interdittive antimafia disposte dalla Prefettura di Reggio Calabria, con conseguente truffa aggravata ai danni di Enti comunali.
Nell’operazione sono coinvolti imprenditori, Dirigenti del Servizio Sanitario dell’ASP di Reggio Calabria e rappresentanti locali di associazioni animalista. Inoltre, sono state sequestrate strutture per il ricovero e l’assistenza di cani.
In particolare tra gli arrestati figurano i fratelli Francesco e Antonio Fava, imprenditori di Taurianova ritenuti vicini alla cosca Zagari-Fazzalari-Viola operanti nel settore canino e titolari/gestori di un canile nel predetto centro pianigiano, per i quali il Giudice per le indagini preliminari ha disposto la misura cautelare della custodia in carcere; Domenico Marando, nipote del boss di Platì Domenico Papalia (attualmente detenuto), per il quale è stata disposta la misura cautelare in carcere; Luigi Bartolo, titolare di un canile a Melissa (KR) che va agli arresti domiciliari. Arresti domiciliari anche per il direttore del servizio veterinario dell’A.S.P. di Reggio Calabria Antonino Ammendola, per il dirigente del servizio veterinario di Locri Vincenzo Brizzi e per Maria Antonia Catania, rappresentante locale di un’associazione animalista.
Disposto l’obbligo di dimora e della presentazione alla Polizia Giudiziaria nei confronti di rappresentanti e commercianti di prodotti per animali. Nel corso dell’operazione, in esecuzione di un provvedimento emesso dal Gip su richiesta della Dda sono state sequestrate le imprese “Happy Dog s.rl.” e “Rifugio Canino il Parco s.r.l.” con sede a Taurianova e “Mister Dog s.r.l.” con sede a Rocca di Neto (KR), operanti nel settore della custodia e assistenza di cani randagi.
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