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Il giudice Antonino Scopelliti, ucciso a Villa San Giovanni il 9 agosto 1991

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ROMA – “La famiglia Scopelliti non è a conoscenza di altri accertamenti tecnici in corso e auspica una prossima definizione della disposta riapertura delle indagini, considerato anche che sono trascorsi oltre 32 anni dall’omicidio e oltre 3 anni dalla predetta riapertura”. E’ quanto afferma l’avvocato Felice Centineo Cavarretta Mazzoleni a nome della famiglia del giudice Antonino Scopelliti, quale loro legale, osservando che gli accertamenti tecnici irripetibili sull’arma sono stati eseguiti oltre due anni fa e la relazione dei periti depositata nei mesi successivi.

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L’avvocato interviene dopo le dichiarazioni fatte in commissione Antimafia martedì scorso dal procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Giovanni Bombardieri. Il magistrato aveva detto che “l’inchiesta sull’omicidio Scopelliti non si è ancora conclusa e, allo stato, le indagini vedono la necessità di sviluppo di alcuni accertamenti tecnici sull’arma del delitto che all’epoca fu rinvenuta su indicazione di uno dei collaboratori di giustizia di cui ci siamo avvalsi”.

Scopelliti, sostituto procuratore generale presso la Corte di Cassazione che doveva rappresentare l’accusa nel maxi processo a Cosa Nostra, fu ucciso a Villa San Giovanni, il 9 agosto del 1991.

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