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COSENZA – Almeno centoquattro nuovi medici, novantuno infermieri e un esercito di trecento quarantacinque autisti: sono i numeri delle mancanze di personale del 118 richiesto in questo 2024 appena iniziato per far funzionare come si deve il servizio dell’emergenza-urgenza in Calabria. Una Calabria che oggi, nonostante le nuove ambulanze già in servizio, continua a combattere con il problema soccorsi e proprio per carenza di personale.
La situazione attuale è la fotografia di un problema. In provincia di Cosenza sui mezzi di soccorso ci sono in totale 73 tra dottori e dottoresse, 60 invece sono operativi in provincia di Catanzaro. Altri 53 si trovano nell’area metropolitana di Reggio Calabria, 22 in provincia di Vibo Valentia. A Crotone soltanto sei dottori per l’intero sistema di soccorso provinciale. In totale sono 214 su una previsione complessiva per il 2024 di 318. Mancano dunque almeno 104 medici. La questione non cambia se si guarda ai numeri degli infermieri: qui anzi la cosa è più complessa.
In Calabria la maggior parte delle ambulanze del 118 è composta, come personale, da autista e infermiere. Al momento sono 455 i professionisti in servizio. Anche in questo caso è Crotone a soffrire di più: sei medici e trentanove infermieri per soltanto 26 autisti. In provincia di Cosenza sono 156 e 78 autisti, a Catanzaro 125 e 80 autisti. Vibo Valentia conta su 42 infermieri in servizio e 27 autisti. Reggio Calabria ne ha 93, 37 invece sono gli autisti. Il fabbisogno è risicato sugli infermieri, dai 455 in servizio bisognerebbe arrivare a 546. Ne mancano 91 in tutta la Calabria.
Molto diversa la questione degli autisti. In servizio allo stato attuale ce ne sono 248 e ne mancano 345. La Calabria nel 2024 dovrebbe contare su un totale di 593 autisti. Capitolo a parte quello delle centrali operative, con il personale chiamato effettivamente a raccogliere le segnalazioni dell’utenza. In servizio sono 46 in tutta la Calabria, ne mancano almeno 96 per soddisfare la necessità e arrivare a un totale di 142. Comnplessivamente è richiesta una spesa di almeno 24 milioni di euro in più per chiudere il centro sul servizio di emergenza urgenza ma il problema sono in primo luogo le tempistiche.
Il concorso unico regionale sui medici dell’emergenza urgenza indetto dall’Asp di Catanzaro, per esempio, è ancora a mesi di distanza dalla sua conclusione. Il 22 dicembre scorso sono stati pubblicati gli esisti delle prove scritte per i 145 candidati che l’hanno superato. Adesso ci sarà da fare le prove orali e pratiche. Intanto il tempo scorre e per il 2024 si spera di non replicare l’ennesima estate delle emergenze.
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