Il direttore del Quotidiano del Sud - l'Altravoce dell'Italia Roberto Napoletano insieme al presidente della Regione Calabria Roberto Occhiuto e al rittore dell'Unical Nicola Leone a Feuromed
4 minuti per la letturaNAPOLI – Il presidente della giunta regionale della Calabria Roberto Occhiuto ha dispensato ottimismo nel suo intervento a Feuromed, il Festival dell’economia del Mediterraneo che il Quotidiano del Sud ha organizzato a Napoli. Un ottimismo spalmato su più fronti: “Forse sarò anche un visionario – ha detto Occhiuto intervistato dal direttore del Quotidiano del Sud – l’Altravoce dell’Italia Roberto Napoletano – ma io sono convinto che la Calabria, e più in generale le regioni del Mezzogiorno, possano vivere nei prossimi decenni quello che hanno vissuto le regioni del Nord Italia nei decenni passati, quando si sono avvantaggiate dal fatto di essere prossime al motore di sviluppo dell’economia europea che a quel tempo era il manufatturiero tedesco”.
Una visione, quella di Occhiuto, confermata da dati importanti: “Se guardiamo i dati macroeconomici ci rendiamo conto che quel motore viaggia ad una velocità sempre minore, mentre, ad esempio, il porto di Gioia Tauro è il primo porto d’Italia, che anche negli ultimi mesi ha fatto più 7%, ha fatto più di Rotterdam, è un porto che fa 3 milioni e mezzo di container all’anno, più della somma dei container che fanno Trieste e Genova messi insieme, e dove MSC che è il primo terminalista prevede di portare i container da 3 milioni e mezzo a oltre 7 milioni e quindi Gioia Tauro non sarebbe solo il primo porto d’Italia ma sarebbe probabilmente tra i più importanti d’Europa. Questo questo dimostra quanto il Mediterraneo stia diventando centrale nel nuovo paradigma dell’economia europea”.
Occhiuto prevede un futuro roseo per il Mezzogiorno d’Italia, e in particolare per la Calabria, anche per quella che sarà la gestione dei flussi migratori “che si argineranno soltanto quando la comunità internazionale e l’Europa si renderanno conto che bisogna investire in quella parte del mondo – ha detto – che è una parte del mondo ricca, perché è una parte del mondo che ha materie prime, forza lavoro e forza lavoro specializzata. Quando questo investimento ci sarà, quei paesi cominceranno a crescere con un tasso di incremento del Pil sensibilmente superiore ai paesi europei allora dobbiamo renderci conto che la Calabria e il Mezzogiorno possono essere davvero l’hub per le imprese italiane ed europee che vogliono prepararsi a quello che succederà”.
Su questo fronte però lo stesso Occhiuto a Feuromed non nasconde una certa preoccupazione, e cioè che “questa convinzione non sia ancora abbastanza radicata nella comunità nazionale. Il Governo parla del Piano Mattei, le risorse però sono troppo esigue e il vero Piano Mattei comincia dal Mezzogiorno. Su questo vorrei che ci fosse una maggiore consapevolezza anche del mondo industriale italiano”.
Un’altra risorsa per il Mezzogiorno d’Italia è il gas, che stiamo già importando dall’Algeria: “Ho fatto una battaglia con gli ultimi due governi per avere nella mia regione il rigassificatore a Gioia Tauro, un rigassificatore che produrrebbe più della metà del gas che prima importavamo dalla Russia. Questo invece è un rigassificatore che ci renderebbe energeticamente indipendenti. Fino a qualche tempo fa c’erano tutte le autorizzazioni pronte, ora finalmente il governo lo ha qualificato come opera strategica quindi si può fare. Mi piacerebbe che la stessa attenzione venisse percepita dal mondo industriale”.
Dopo aver ricordato le eccellenze delle università calabresi, Occhiuto a Feuromed ha parlato anche del sistema dei rifiuti: “Abbiamo riformato il settore: in Calabria prima si spedivano i rifiuti all’estero spendendo 340 euro a tonnellata, ora tutti i rifiuti si smaltiscono in discariche pubbliche con un costo molto inferiore. Abbiamo fatto la riforma dell’idrico per il quale ci vorrebbe un impegno serio da parte del Governo. Il Sud ha un grande problema che quello della siccità che è un tema che si affronta quotidianamente per effetto dei cambiamenti climatici. Abbiamo zone del Mezzogiorno che sono ricche di acqua e che sono ricche anche delle banche dell’acqua che sono le dighe e gli invasi che però o non sono messe a sistema oppure, a volte, non sono completate. Con un intervento del Governo risolveremmo sia il problema della siccità che quello, attraverso l’idroelettrico, dell’accumulazione dell’energia. E’ l’Europa che deve capire che il Mediterraneo può essere veramente una scelta strategica e per questo necessita delle risorse giuste”.
Domanda del direttore Napoletano: ci sono in politica gli uomini e le donne capaci di portare avanti questo processo di cambiamento? “In Italia sì – la risposta di Occhiuto – e il Piano Mattei ne è la prova. In Europa ancora non completamente perché ancora all’Europa manca una macro strategia del Mediterraneo che è invece oggi fondamentale. E chi si prepara prima, raccoglierà poi i frutti migliori. Ecco perchè sostengo che il Mezzogiorno debba diventare non solo un hub energetico ma una piattaforma per le imprese che dovranno fare investimenti in Africa. Io vorrei che una volta tanto l’Italia e soprattutto il Mezzogiorno, invece di subire i processi di cambiamento dell’economia mondiale, possano e sappiano governarli”.
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