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COSENZA – Un’importante ricerca dell’università Federico II di Napoli, condotta dal professor Ennio Cascetta (docente di Pianificazione dei Trasporti anche al Mit di Cambridge), dimostra che nelle città che ospitano una stazione dell’alta velocità si registra mediamente un aumento del Pil di circa il 7% in 10 anni rispetto alle città che non ne dispongono.

Basterebbe questo dato, a tacere della situazione generale delle infrastrutture in Calabria, a spingere verso un’accelerazione sull’Alta velocità. E’ quello che chiede Mimmo Bevacqua, consigliere regionale del Pd, al presidente Occhiuto.

«L’alta velocità è una cosa seria e  occorre fare chiarezza subito. Per questo credo sia opportuno e  urgente che il Presidente Occhiuto e l’assessore alle infrastrutture  chiedano un incontro immediato a Rfi per capire, una volta per tutte,  che cosa davvero verrà realizzato (e quando) in materia ferroviaria in Calabria con i Fondi Pnrr a scadenza 2026».

Sì, perchè l’alta velocità in Calabria è sotto certi aspetti avvolta dal mistero. Il Governo Renzi con il Patto per la Calabria stanziò 6 milioni di euro per uno studio di fattibilità, sull’alta velocità in Calabria. Da allora ne è passata di acqua, e di governi, sotto i ponti, ma di alta velocità in Calabria si parla sempre sotto l’aspetto dello studio di fattibilità che per inciso è stato affidato proprio a Rfi. Per questo Bevacqua chiede di incalzare i manager della società per capire a che tipo di conclusioni siano arrivati e soprattutto per capire che tipo di alta velocità avremo in Calabria per le merci e per le persone. Perchè sul tappeto c’è sempre la proposta avanzata dalla Regione nel lontano 2016 di realizzare per la Calabria un’Alta Velocità LARG, infrastruttura di nuova generazione da sviluppare sull’esempio di quella realizzata in Spagna e in Francia, in cui far  passare solo i treni passeggeri a 300 km/h, collegando Roma e lo Stretto in due ore e mezza.

Negli ultimi anni il dibattito intorno l’alta velocità si è un po’ assopito per le vicende che tutti conoscono. Basti pensare che soltanto in extremis la Regione ha rinnovato la convenzione con Rfi per il mantenimento del Freccia Rossa Sibari-Bolzano. Ed a proposito del settore jonico anche sui questo Bevacqua chiede chiarimenti da parte di Rfi, visto che l’amministrazione Oliverio aveva investito un bel po’ di fondi Por per avviare i lavori di rifacimento. «Un incontro magari aperto a tutti i consiglieri regionali – aggiunge  -, non è, infatti, accettabile che Rfi faccia e disfi a proprio  piacimento programmi e progetti, senza dover chiedere conto a nessuno. L’incontro, pertanto, dovrà anche essere l’occasione per fare luce sul rispetto del cronoprogramma per l’elettrificazione delle Lamezia  Terme-Catanzaro Lido e Catanzaro Lido-Sibari, oggetto di Accordo  Quadro firmato tra Rfi e Regione Calabria e che indica nel 2022-2023  lo scenario per l’operatività delle due citate linee».

Siamo arrivati a ridosso della scadenza, ma non ci pare che i lavori siano al punto giusto. «Sacrosanto occuparsi di sanità – conclude Bevacqua – ma negare il  diritto alla mobilità significherebbe continuare a relegare la  Calabria a fanalino di coda della crescita economica e sociale del  Paese».

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