Florindo Rubbettino
3 minuti per la letturaFlorindo Rubbettino ha detto no. Non sarà l’editore di Soveria Mannelli il candidato del Partito Democratico alle prossime regionali.
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Decisive, nella scelta dell’imprenditore, sono state le tensioni che si registrano all’interno del Movimento 5 Stelle che pare ormai orientato a presentare una lista autonoma con un proprio candidato presidente. Anche l’eventuale assenza dalla competizione del Movimento avrebbe potuto indurre Rubbettino ad una scelta diversa.
LEGGI DEL PRIMO INCONTRO TRA RUBBETTINO E ZINGARETTI
Invece senza i grillini, e con Matteo Renzi che da tempo ha deciso di non presentare liste in questa tornata, Rubbettino ha ritenuto che non ci fossero le condizioni per un suo impegno in politica.
La sua decisione verrà formalizzata ufficialmente già questo pomeriggio con una nota.
Intanto si vivono ore cariche di tensione per i colonnelli lealisti del PD che sull’asse Roma-Bologna (dove sono in corso iniziative a sostegno del presidente Stefano Bonaccini) sono alla spasmodica ricerca di un piano B.
LA NOTA DI RUBBETTINO
Come preannunciato, l’imprenditore calabrese ha voluto affidare ad una nota le ragioni del suo rifiuto: «Ringrazio le tantissime persone che mi hanno incoraggiato a candidarmi – ha scritto Rubbettino – e mi scuso di non averle potute ringraziare una per una. Ho colto soprattutto nei messaggi dei più giovani quell’energia viva che potrebbe davvero cambiare questa terra. E in quelli di tante madri e padri la preoccupazione e talvolta la disperazione per le prospettive che potrebbero attendere i propri figli».
Proprio per questo sostegno Rubbettino ha «interrogato a lungo la mia coscienza di uomo, di padre e di calabrese. Riconciliare la Calabria, ridarle speranza nelle proprie infinite possibilità economiche, mettere assieme le differenze culturali del territorio per farne una grande ricchezza di tutti sarebbe stato – ha spiegato – il mio sogno e per questo sogno e per tutte quelle persone che me lo hanno chiesto avrei accettato la sfida e il sacrificio che questo avrebbe comportato».
Tuttavia, però, «ho potuto constatare che non ci sono le condizioni nel quadro politico calabrese per fare tutto ciò. Il campo del centro sinistra è molto più diviso di quello che mi sarei aspettato. Da quanto si legge già dai primi segni sarei stato coinvolto in una lotta dilaniante in cui non si vede volontà di ragionare superando le divisioni tra partiti e all’interno degli stessi partiti, in cui non si sa nemmeno distinguere l’impegno civico per servire la propria piccola comunità, quella più prossima dove crescono i propri figli, dalle logiche di fazione».
Pertanto «ringrazio i cittadini, il segretario del Pd Nicola Zingaretti e le altre forze politiche che mi hanno onorato del loro apprezzamento. Continuerò a servire questa terra con il mio lavoro, con l’impegno imprenditoriale ed editoriale attraverso il quale ho sempre provato a generare un forte sprone al cambiamento. Farò tesoro di questo immenso capitale di apprezzamento e simpatia che mi è arrivato dai calabresi e non smetterò mai di impegnarmi per la valorizzazione di questa terra e per stimolare idee e progetti di futuro dialogando sempre con le tantissime persone che hanno a cuore questa regione».
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riflessioni elezioni in Calabria 2020:
26 gennaio 2020 data fissata per il rinnovo del Consiglio regionale della Calabria, desidero intervenire in merito ai nomi di candidati Presidente che circolano nella sinistra, premesso che le mie proposte sono del tutto personali, mi piacerebbe che il PD della Calabria prendesse in mano la situazione al di la dei pensieri “romani” e guardasse con più attenzione alle proposte che provengono dai territori.
Niente da dire in merito a nomi che erano stati proposti e poi svaniti come quelli di Gallipo e ora di Rubbettino, bravissime persone con grande esperienze sia imprenditoriali che culturali ….persone che arricchiscono la Calabria nella trasparenza.
Ma, la sinistra calabrese ha bisogno di coinvolgere “le persone” proponendo un Presidente che abbia un minimo di visibilità politica radicata nel territorio, al di là dei giochi di palazzo.
Si parla molto dell’Emilia Romagna, mentre di noi pochi parlano vuol dire che per il “palazzo romano”non siamo importante per i fini politici nazionale……pertanto, sediamoci ad un tavolo non a roma ma in Calabria per proporre una “persona”che possa rappresentare sul serio il volere dei calabresi.
L’analisi fatta dal Consigliere regionale Orlandino Greco, sulla precedente legislatura, mi trova pienamente d’accordo sia nel merito che nelle critiche.
Il Presidente Oliveiro ha fatto un buon lavoro forse peccando a volte di fidarsi troppo del contorno mentre avrebbe dovuto valorizzare al meglio le energie presenti in Calabria; creare una squadra inserita nella risoluzione dei problemi e non incentivare maggiormente la burocratizzazione della macchina regionale.
Una maggiore trasparenza ci avrebbe aiutato a dare risoluzione ai tanti problemi che attanagliano la nostra Regione, da quello della Sanità allo sviluppo economico, al tasso di disoccupazione sempre più elevato, con il finire allo spopolamento di molte aree della Regione e con molti giovani di talento che abbandonano il nostro territorio, per fuggire in cerca di lavoro altrove…..
La trasparenza e l’abbandono della vecchia guardia politica locale, spesso portatori di interessi personali o di gruppi mafiosi,ci aiuterebbe a non dare alito ai magistrati d’ intervenire nella gestione della cosa “pubblica”.
Ritengo, nella persona del “Presidente Oliveiro” una persona trasparente, pertanto, penso che la proposta di ricandidarlo di nuovo possa essere la scelta giusta ma con le premesse fatte prima….TRASPARENZA – SOLIDARIETA’ e NUOVE LEVE dovranno caratterizzare l’aggregazione delle liste che appoggeranno la Sua candidatura.
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