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CATANZARO – Manca poco e gli studenti calabresi degli istituti di ogni ordine e grado siederanno nuovamente tra i banchi. Data d’inizio per l’avvio di questo nuovo anno scolastico è il 14 settembre: ma cosa cambierà, rispetto al recente passato, una volta varcato il portone d’ingresso della propria scuola sotto il punto di vista delle misure anti-Covid?

Il Ministero dell’Istruzione ha risposto a questa domanda, emanando, sulla scorta delle linee guida dell’Istituto Superiore di Sanità, le indicazioni del caso. In sintesi, cadrà l’obbligo di indossare le mascherine, insieme a quello vaccinale (comunque già scaduto lo scorso 15 giugno), e, in assenza di qualunque tipo di “piano scuola” (continueranno comunque a essere presenti il referente Covid e la stanza d’isolamento), a venire consigliata sarà anche – anzi lo è già – l’aerazione delle aule, nonché il ripristino della Dad per quei soli allievi risultati positivi al virus.

Abbiamo, dunque, chiesto a Raffaele Vitale, segretario regionale Cisl Scuola, cosa pensi, a livello generale, delle nuove “regole”, pure considerato che le disposizioni emergenziali scolastiche abbiano esaurito la loro validità al 31 agosto 2022. «Sul fatto che non debba più essere indossata la mascherina e che “cada” l’obbligo vaccinale, nulla quaestio – afferma Vitale – Alla fine, perché continuare a prevedere il contrario se poi, una volta fuori dalla scuola, regna la libertà assoluta? È su un altro aspetto della questione che, tuttavia, mi focalizzerei. Le nuove misure – continua il sindacalista che è pure dirigente scolastico – non prevedono il rinnovo di quel personale “extra” e dedicato che ci ha aiutato nel corso dell’emergenza pandemica».

Trattasi, in altre parole, di docenti o personale Ata – richiesti dai presidi in caso di necessità all’Ufficio scolastico regionale che li “concedeva” compatibilmente al proprio budget – che, pertanto, non vedranno prolungati i rispettivi contratti. «Un capitale umano – dice ancora Vitale della Cisl Scuola Calabria – necessario per gestire la situazione. Ora, in vista dell’autunno e dell’inverno, coi contagi probabilmente in aumento, come si agirà senza queste persone? Se – aggiunge – un docente dovesse risultare positivo, chi lo sostituirà? In molti casi, di fatti, e per date classi di concorso, è difficile, trovare un supplente, un sostituto in tempi brevi. Quindi – conclude – la scelta relativa al mancato rinnovo di tale organico non si riesce a comprendere».

C’è, inoltre, un ulteriore punto sui cui il sindacalista calabrese pone la sua attenzione; un punto che, il Covid, lo riguarda indirettamente. «Gli enti locali – dichiara Vitale – hanno ricevuto diverse risorse per l’adeguamento sismico delle scuole, ma come mai queste stesse e importantissime risorse non sono state impiegate per tempo? Adesso, per l’avviamento dei lavori, gli studenti in molti casi rischiano di non poter rientrare nell’istituto in cui s’erano iscritti o che da sempre hanno frequentato, dovendosi spostare in sedi periferiche dalla principale. Oppure, altra ipotesi – chiosa il sindacalista -, sempre per questi lavori (che chi di dovere avrebbe dovuto meglio coordinare e non velocizzare esclusivamente ora col timore di perdere i finanziamenti), gli allievi potrebbero essere costretti a convivere con l’impresa che, appunto, realizza l’adeguamento sismico: ciò, si capisce, comporterebbe maggior rischio di contagio».

Insomma, i lavori in questione dovranno tassativamente essere conclusi entro il 2023, quindi si spera che, una volta terminati, le problematiche citate vengano meno. Rimane alle porte, in definitiva, il primo giorno di scuola che, come sempre, porta con sé entusiasmo e un pizzico di ansia per ciò che – questione Covid compresa – ci si dovrà aspettare.

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