I rifiuti abbandonati alla stazione di Cutro
2 minuti per la letturaCUTRO (CROTONE) – Un’immagine spettrale. Dalla scorsa estate il piazzale antistante l’impresenziata stazione ferroviaria di Cutro è invaso da rifiuti di ogni genere, abbandonati dai soliti ignoti senza che nessuno intervenga per fermare lo scempio. I treni che passano si contano sulle dita di una mano, ma ai pochi turisti che arrivano viene sbattuto in faccia un biglietto da visita non invidiabile. I rifiuti ammassati nel largo attirano peraltro i numerosi cani randagi che infestano la zona.
Degrado e abbandono danno la misura di quanto distante sia la normalità, a queste latitudini. Sarebbe davvero auspicabile un intervento immediato da parte degli enti competenti anche in vista dei lavori di ammodernamento e elettrificazione della linea ferroviaria che potrebbero far aumentare la circolazione dei convogli e i flussi di presenze. Certo, quello di smaltire i rifiuti in modo incivile è un fenomeno che si rinnova in Calabria da decenni per la mancanza di discariche, per l’inoperatività ed insufficienza degli impianti di selezione ed incenerimento, per l’assenza di validi piani d’ambito e dunque di una programmazione settoriale strategica.
Ma si rischia una emergenza sanitaria ed ambientale allo scalo cutrese. Gli sforzi compiuti dalla commissione straordinaria che governa il Comune dopo lo scioglimento dell’ente per infiltrazioni mafiose non bastano se alcuni comportamenti incivili non verranno meno da parte di settori, purtroppo non minoritari, della cittadinanza considerata la quantità enorme di rifiuti, e di risultati se ne vedranno ben pochi se non ci sarà un’inversione di tendenza.
Non c’è soltanto la stazione tra i teatri diretti del degrado. Basti ricordare cosa è successo nei mesi scorsi accanto al centro di raccolta nella località Rombolò (già sequestrato dall’autorità giudiziaria) dove la Provincia di Crotone, su sollecitazione dei commissari, ha ripulito l’area di pertinenza stradale stracolma di rifiuti ingombranti che facevano bella mostra di sé accanto alle vicine strutture turistiche.
Ma 300 metri più in là la gente continuava a scaricare spazzatura, tanto che si è costituito un comitato di cittadini per veicolare legittime istanze alle istituzioni. Alcuni trasgressori sono stati poi individuati con le fototrappole, ma se l’andazzo continua ad essere questo neanche le isole ecologiche costituiranno ormai una valvola di sfogo per l’emergenza.
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