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CROTONE – Si terranno oggi, alle 15.30, presso la chiesa di San Basilio, i funerali di Benedetta Giordano, la 28enne morta dopo essere stata “parcheggiata” per ore nei corridoi del pronto soccorso dell’ospedale San Giovanni di Dio di Crotone (LEGGI LA NOTIZIA). E mentre attende l’esito dell’autopsia disposta dalla sostituta procuratrice della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro Irene Crea, si apprendono altri particolari.
«La giovane – spiega l’avvocato Leo Sulla, che assiste i familiari della vittima – è stata presa in considerazione soltanto quando si è messa a urlare per i dolori lancinanti all’addome, forse a causa di una pancreatite, ma attendeva di essere visitata dal mattino. Intanto aveva già vomitato mentre attendeva nei corridoi. Il punto è che se l’intervento, eseguito soltanto il giorno dopo, fosse stato tempestivo, forse le conseguenze non sarebbero state queste e si sarebbe potuta salvare».
Il legale ha raccolto le testimonianze dei congiunti della 28enne, che la assistevano mentre, tra lunghe e snervanti attese, accusava quei dolori. Almeno questo è il contenuto di un esposto presentato alla Procura di Crotone.
La giovane è morta lo scorso 24 aprile al Policlinico di Germaneto, a Catanzaro, dov’era stata trasferita. Il procedimento è contro ignoti, ma, stando alla denuncia del legale dei familiari della vittima, le responsabilità potrebbero essere dei sanitari che si sono occupati della 28enne. La mattina del 7 aprile è arrivata in ospedale con un’ambulanza del 118, tanto erano forti i dolori che accusava. In pronto soccorso un’inutile attesa di due ore in codice verde. Se ne torna a casa senza essere visitata. Ma i dolori persistono e la donna, alle 12, richiede di nuovo l’intervento del 118 per essere riaccompagnata in ospedale. Ma la “parcheggiano” in un corridoio del pronto soccorso. Soltanto alle 21,30, dopo che la donna inizia a vomitare, due infermieri la spostano in una stanza del pronto soccorso, e a mezzanotte viene trasferita in chirurgia. Alle 6 del mattino viene sottoposta d’urgenza a un intervento e nel pomeriggio viene trasferita in Ranimazione: ci resta fino al 17 aprile, quando viene trasferita al Policlinico universitario di Germaneto, in coma farmacologico. Benedetta non ce l’ha fatta. Le condizioni sono irrimediabilmente peggiorate il 24 aprile.
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