La folla ai funerali di Giuseppe Parretta
1 minuto per la letturaCROTONE – La Corte di Assise di Appello di Catanzaro ha confermato la condanna all’ergastolo per Salvatore Gerace, di 60 anni, ritenendolo colpevole dell’omicidio di Giuseppe Parretta avvenuto il 13 gennaio 2018 a Crotone (LEGGI LA NOTIZIA).
La sentenza, letta dal presidente Fabrizio Cosentino, ha confermato la sentenza di primo grado emessa il 5 dicembre 2020 secondo la quale l’omicidio è stato premeditato.
Parretta venne ucciso per futili motivi con tre colpi di pistola mentre si trovava all’interno della sede dell’associazione Libere Donne presieduta dalla madre, Caterina Villirillo e ubicata nel centro storico della città. L’assassino, pluripregiudicato, era ossessionato dall’idea che Giuseppe Parretta spiasse i suoi traffici per riferirne poi a fantomatici individui che avrebbero voluto assassinarlo. Per questo il 13 gennaio del 2018, dopo aver visto dalla sua abitazione arrivare il giovane alla guida di una moto, pensando che il mezzo fosse stato acquistato con i soldi che Giuseppe aveva avuto per averlo spiato, Gerace è entrato nella sede di Libere Donne ed ha sparato prima ferendo il ragazzo e poi dandogli il colpo di grazia mentre era a terra.
Gerace venne arrestato nell’immediatezza dagli agenti della squadra Mobile che lo trovarono all’interno della sua abitazione vicina al luogo del delitto.
Come è emerso nel processo ai poliziotti che gli dicevano di non muoversi avrebbe risposto: “Sono calmissimo. Ho già fatto quello che dovevo fare”.
Fondamentale per incastrare Gerace è stato il lavoro di indagine della Squadra Mobile coordinata dall’allora sostituto procuratore, Alfredo Manca.
COPYRIGHT
Il Quotidiano del Sud © - RIPRODUZIONE RISERVATA