La Prefettura di Crotone
2 minuti per la letturaMESORACA (CROTONE) – Il caso Mesoraca approda al vaglio della Prefettura di Crotone. Lunedì prossimo si terrà una seduta del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica sulla violenta escalation di crimini in atto nel centro del Marchesato, dove nei giorni scorsi sconosciuti hanno incendiato l’auto del pastore evangelico Giovanni Aiello (LEGGI LA NOTIZIA). Un episodio che ha scosso la cittadina anche per le modalità con cui si è materializzato. Il pastore era a tavola, in un ristorante nei pressi del campo sportivo, con un altro pastore evangelico, venuto dalla Svizzera, ed alcuni amici quando alcune ragazze sono entrate nel locale urlando. «C’è un’auto in fiamme».
La sua Nissan “Qashqai” bruciava. Così come la vettura parcheggiata accanto, di un altro avventore che si trovava anche lui nel ristorante per festeggiare una ricorrenza con altre persone. Inequivocabile la matrice dolosa, secondo i vigili del fuoco, che hanno domato le fiamme, e i carabinieri, che hanno sentito a lungo il pastore della chiesa “Ministero Fonte di Grazia”, ritenuto il vero “obiettivo”.
Ma è la seconda intimidazione che Aiello subisce. Nel dicembre scorso i “soliti ignoti” hanno distrutto la sua casa di montagna, nella località Fratta. Non finisce prima. Qualche giorno prima del rogo dell’auto di Aiello, sconosciuti hanno danneggiato il vetro di un escavatore, nel cantiere della scuola dell’infanzia nella frazione Filippa. E nel gennaio scorso i soliti ignoti hanno incendiato l’auto Bmw “X1” dell’avvocato Domenico Lioi mentre era parcheggiata nel cortile di un’officina presso cui si trovava in riparazione.
Il sindaco di Mesoraca, Annibale Parise, ha pertanto espresso la sua preoccupazione alla prefetta Franca Ferraro, che ha convocato un Comitato ad hoc. Il primo cittadino teme anche perché stanno per partire una serie di lavori pubblici. Il centro del Marchesato diverrà presto un cantiere aperto. Ma che sta succedendo a Mesoraca? Tra le ipotesi che circolano quella secondo cui ci sarebbe un momento di fibrillazione negli ambienti criminali del luogo dopo la recente operazione Karpanthos, condotta dalla Dda di Catanzaro contro le cosche della Presila, che ha coinvolto anche uomini ritenuti vicini al clan di Mesoraca che storicamente ha influenza anche in quell’area. E forse le nuove leve hanno voglia di inserirsi nel vuoto di potere lasciato dalla retata. Con metodi che conoscono bene: quelli violenti.
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