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VIBO VALENTIA – Si sono concluse questa mattina intorno alle 9.30 le operazioni di sbarco dei 507 migranti, tra i quali 71 donne e 95 minorenni, giunti lunedì notte, verso le 23.30, nel porto di Vibo Valentia a bordo del mercantile “Blue Emerald”. Dagli accertamenti accertamenti sanitari è emerso che le condizioni di salute dei migranti, provenienti dal Marocco, Eritrea, Siria, Pakistan, Nigeria e Tunisia sono buone. Dopo la prima sistemazione i profughi, che hanno pagato all’organizzazione criminale che li ha messi in mare, circa 1000 euro, sono stati trasferiti in centri di accoglienza di tutta la regione. 

A coordinare le operazioni di sbarco il prefetto e le massime cariche militari del territorio che hanno potuto contare sul prezioso apporto di Vigili del Fuoco, personale del 118 e della protezione civile. L’imbarcazione era partita nei giorni scorsi dalla Libia per poi essere soccorsa domenica dalle navi della Marina militare e dalle motovedette della Guardia costiera a 40 miglia dalla costa del Paese nordafricano. Ieri mattina, nella sede della Capitaneria di Porto di Vibo Marina, si è svolto un vertice tecnico-operativo, presieduto dal prefetto Giovanni Bruno, al quale hanno partecipato i vertici militari territoriali per predisporre la macchina dei soccorsi via terra. 

Sempre nel corso dello sbarco la Squadra Mobile della Questura di Vibo e i militari della Guardia di Finanza hanno arrestato il presunto scafista. Si tratta di un tunisino di 25 anni, Slama Akram. Sarebbe stato lui a trasportare parte dei migranti dalla Libia alle acque internazionali, dove poi sono stati trasbordati su una motonave. Una volta arrivata al porto di Vibo, dove è stato predisposto un efficace servizio sia di ordine pubblico che sanitario, gli uomini guidati dal dirigente Orazio Marini e i finanzieri del Roan, hanno compiuto a bordo brevi accertamenti anche con l’ausilio di un interprete di lingua araba, riuscendo ad identificare e sottoporre a fermo di indiziato di delitto il tunisino che, dopo le formalità di rito, veniva tradotto presso la locale Casa Circondariale a disposizione del pm Santi Cutroneo, che coordina le indagini, dalle quali è emerso che il viaggio di ciascun migrante è scostato circa 1.000 dollari. 

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