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L'operazione Karpanthos

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Mafia dei boschi, chieste condanne per 6 secoli. Requisitoria contro 52 imputati nel filone processuale del rito abbreviato. La Direzione distrettuale antimafia non ritiene rilevante il contributo di due pentiti (su tre) e per loro propone 20 anni

CATANZARO – Condanne per quasi sei secoli di reclusione. Sono le richieste avanzate dalla pm antimafia Veronica Calcagno nei confronti dei 52 imputati del processo col rito abbreviato scaturito dall’inchiesta che un anno fa portò all’operazione Karpanthos, condotta dalla Dda e dai carabinieri contro le cosche della Presila catanzarese e i loro alleati del Crotonese. La pm ha chiesto la pena più alta, a 20 anni di reclusione ciascuno, per i presunti capi delle cosche di Petronà e Cerva, tra i quali anche Mario Gigliotti e Vincenzo Antonio Iervasi, non tenendo conto, quindi, dell’attenuante nonostante il percorso di collaborazione con la giustizia intrapreso, forse perché si aspettava contributi di novità rispetto al patrimonio conoscitivo già acquisito dagli inquirenti. Diverso il discorso per Domenico Colosimo, il primo ad aprire la serie di pentimenti, per il quale la pena proposta è di sei anni.

Nel corso della requisitoria la pm antimafia Veronica Calcagno ha sottolineato che il fatto che il grosso degli imputati abbia scelto il rito abbreviato, che prevede sconti di pena di un terzo in caso di condanna, conferma la solidità dell’impianto accusatorio. Gigliotti, in particolare, era stato “zittito” da qualcuno che ha inteso minacciare suoi familiari inducendolo ad annunciare in udienza che non avrebbe più fatto rivelazioni sulla mafia dei boschi. 

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MAFIA DEI BOSCHI, CHIESTE CONDANNE PER QUASI 6 SECOLI

Ecco, nel dettaglio, le richieste posizione per posizione:

  1. Mario Gigliotti (60), di Petronà: 20 anni;
  2. Domenico Colosimo (57), di Petronà: 6 anni;
  3. Giuseppe Bianco (22), di Petronà: 18 anni;
  4. Salvatore Carpino (66), di Petronà: 12 anni;
  5. Giovanni Rizzuti (50), di Petronà: 12 anni;
  6. Carmine Brescia (37), di Petronà: 14 anni;
  7. Santo Marchio (64), di Petronà: 12 anni;
  8. Vincenzo Antonio Iervasi (47), di Cerva: 20 anni; 
  9. Michele Griffo (44), di Sersale: 16 anni;
  10. Danilo Monti (33), nato a Catanzaro: 4 anni;
  11. Gianfranco Iervasi (44), di Cerva: 14 anni;
  12. Lidio Elia (41), di Cerva: 18 anni;
  13. Claudio Gentile (41), di Valmadrera (LC): 12 anni;
  14. Giuseppina Trovato (39), di Galbiate (LC): 8 anni;
  15. Giuseppe Rocca (62), di Petronà: 20 anni;
  16. Edoardo Carpino (33), di Petronà: 20 anni;
  17. Nicolina Cavarretta (59), di Petronà: 20 anni;
  18. Beniamino Bianco (55), di Oggigiorno (LC): 20 anni;
  19. Tommaso Scalzi (55), di Cerva: 20 anni; Massimo Rizzuti (54), di Cerva: 9 anni;
  20. Leonardo Castagnino (36), di Mesoraca: 8 anni;
  21. Luigina Marchio (52), di Perosa Argentina (TO): 2 anni e 8 mesi;
  22. Vincenzo Caligiuri (41), di Petronà: 8 anni;
  23. Gianluca Canino (26), di Cerva: 8 anni;
  24. Simone Colosimo (34), di Petronà: 8 anni;
  25. Luca Costantino (50), di Cerva: 8 anni;
  26. Martin Elia (35), di Petronà: 14 anni;
  27. Francesco Esposito (43), di Petronà: 8 anni;
  28. Giuseppe Ferreri (55), di Roccabernarda: 3 anni e 4 mesi;
  29. Francesco Fico (52), di Mesoraca: 14 anni;
  30. Pasquale Fico (56), di Mesoraca: 12 anni;
  31. Pietro Fico (41), di Mesoraca: 6 anni;
  32. Giuseppe Lavigna (47), di Mesoraca: 13 anni e 4 mesi;
  33. Giovanni Lopreti (54), di Mesoraca: 10 anni;
  34. Ciro Ranieri (31), di Crotone: 3 anni e 4 mesi;
  35. Vincenzo Raffaele (39), di Petronà: 8 anni;
  36. Filippo Campagna (62), di Cropani: 6 anni;
  37. Francesco Ribecco (58), di Cutro ma residente a Suzzara (MN): 12 anni;
  38. Vincenzo Ribecco (60), di Cutro: 16 anni;
  39. Salvatore Rimedio (52), di Petronà: 12 anni;
  40. Marcello Talarico (53), di Petronà: 4 anni;
  41. Francesco Bianco: 4 anni; Pasquale Bianco: 4 anni;
  42. Serafino Talarico: 4 anni; 
  43. Vincenzo Sculco (36), di Botricello: 6 anni e 8 mesi;
  44. Francesco Procopio (55), di Magisano: 5 anni e 4 mesi;
  45. Carmine Gigliotti (70), di Petronà: 6 anni;
  46. Giovanni Sacco (56), di Cerva: 10 anni;
  47. Luigi Mannarino (39), di Petilia Policastro: 12 anni;
  48. Mario Donato Ferrazzo (62), di Mesoraca: 12 anni;
  49. Vincenzo Colosimo (58), di Petronà: 6 anni e 8 mesi;
  50. Vincenzo Bubbo (44), di Petronà: 6 anni e 8 mesi.

    LE ACCUSE

    Le accuse sono, vario titolo, di associazione mafiosa finalizzata a traffici di stupefacenti, estorsioni, rapine ma anche voto di scambio e intestazioni fittizie. Le consorterie criminali di quell’area rientrano, pertanto, nella sfera d’influenza del capobastone di Mesoraca, Mario Donato Ferrazzo, come dimostrano i numerosi imputati dell’Alto Crotonese. I Carpino, così, sarebbero dominanti a Petronà e Cerva ma si muoverebbero sotto l’egida della cosca Ferrazzo. Per il boss Ferrazzo la pena proposta è di 12 anni.

    RICHIESTA CONDANNE MAFIA DEI BOSCHI, LE COSTITUZIONI DI PARTE CIVILE

    Tra le parti civili il Comune di Cerva, rappresentato dall’avvocata Filly Pollinzi, e quello di Petronà, difeso dall’avvocata Manuela Calautti. Gli enti locali si sono costituiti insieme al ministero degli Interni, a Poste italiane e Agenzia delle entrate. Respinta perché tardiva la costituzione del Comune di Belcastro.

    LA DIFESA

    Folta la pattuglia difensiva, composta dagli avvocati Raffaele Bruno, Giuseppe Bubbo, Maurizio Bubbo, Luigi Falcone, Gianni Russano, Tiziano Saporito, Vincenzo Puccio, Francesco Provenzano, Maurizio Capellupo, Antonio Ludovico, Gregorio Viscomi, Aldo Truncè, Paolo Carnuccio, Sergio Rotundo, Marco Rocca, Giovanni Merante, Pietro Funaro, Domenico Magnolia, Enzo Ioppoli, Pietro Pitari, Francesca Buonopane, Salvatore Iannone, Salvatore Staiano. Per i loro interventi sono state calendarizzate udienze fino al 14 luglio prossimo.

    RITO ORDINARIO

    Il processo col rito ordinario pende così dinanzi al Tribunale penale di Crotone per altri 18 imputati già rinviati a giudizio. Tra quanti hanno scelto il rito ordinario anche l’ex sindaco di Cerva Fabrizio Rizzuti, che era alla guida del Comune poi sciolto per infiltrazioni mafiose, l’ex assessore Raffaele Scalzi e l’ex consigliere Raffaele Borelli.

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