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La Stella marina Claudia

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Coniugare la ricerca e divulgazione scientifica con finalità sociali per la tutela delle giovani generazioni più fragili, attraverso la moderna tecnologia, immagini in 3D dei mari di Calabria, ma soprattutto con tanto, tanto cuore.

Potrebbe essere riassunta così la storia di Claudia – questo il nome che è stato dato al progetto di divulgazione scientifica realizzato dal Centro Strategia Marina dell’Arpacal (Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Calabria) – la stella marina rossa digitale che è stata presentata questa mattina nella conferenza stampa di illustrazione dei dati del progetto SIC-Carlit che l’Arpacal, capofila di un network nazionale ed internazionale di enti di ricerca, ha svolto per la Regione Calabria.

Il progetto “I Siti di Importanza Comunitaria (SIC) Marini della Calabria” è un programma di monitoraggio degli habitat e delle specie marine all’interno dei SIC, finanziato dalla Regione Calabria attraverso i fondi POR FESR-FSE 2014-2020 per la Tutela e la Valorizzazione del Patrimonio Ambientale e Culturale.

Claudia, la stella marina rossa digitale, è un plastico di 3.5 mt di raggio che riproduce in scala una Echinaster sepositus, nome scientifico della comune stella marina rossa che popola i fondali del Mediterraneo, dotata di un sistema parlante. A corredo, negli incavi delle 5 braccia, sono posizionati 5 visori 3D con joystick controller che, indossati da altrettanti utenti, rendono in visione tridimensionale una serie di contenuti riferiti ai 14 SIC marini ed all’ecosistema Posidonia oceanica.

Si tratta di una suggestiva visione del fondale accompagnata da una voce narrante che ne descrive i contenuti dando all’utente la possibilità di interagire, attraverso l’uso del controller, negli spostamenti come se si fosse realmente in immersione subacquea.

Ma il vero vantaggio di Claudia la Stella Marina Rossa sta nell’essere una struttura scomponibile, carrellabile e , quindi, trasportabile ovunque. Da qui l’idea del dr. Emilio Cellini, direttore del Centro Strategia Marina dell’Arpacal: non solo rendere pubblici i risultati del progetto in un viaggio itinerante per tutti i 14 Comuni che in cui si trovano i SIC in Calabria ma, soprattutto, raggiungere i reparti di pediatria degli ospedali calabresi o le associazioni che tutelano giovani con disabilità, che aderiranno all’invito dell’Arpacal, per dare ai piccoli ospiti e pazienti dei momenti di svago e di divertimento uniti all’apprendimento. Non dimenticando la piena fruibilità del progetto nelle scuole calabresi che si interfacciano con Arpacal nei diversi percorsi di educazione ambientale.

“I risultati del Progetto SIC-Carlit – racconta Cellini – rendono evidenti le caratteristiche chimico-fisiche e bioecologiche che caratterizzano i 14 siti marini di interesse comunitario presenti in Calabria, analizzando l’ambiente marino nelle sue svariate matrici di studio: acque, sedimenti, biocenosi presenti, morfologia dei fondali, ed altro, valutando inoltre le pressioni esercitate e gli impatti antropici. L’importanza dei risultati ottenuti è certamente riconducibile alla implementazione della banca dati regionale ed all’aggiornamento della stessa rispetto alle norme cogenti di settore (Direttiva Habitat-Rete nauta 2000). A conclusione del progetto, tuttavia, risultava imprescindibile che tutta questa conoscenza venisse condivisa non solo con gli attori istituzionali, ma soprattutto con la collettività. Ecco la necessità di uno sforzo comunicativo in grado di “tradurre” il linguaggio scientifico in informazioni di facile comprensione ed accessibili al vasto pubblico”.

Grazie alla collaborazione della Società 3D Research per la progettazione e la Poliproject per la realizzazione, è stato costruito in diverse fasi il plastico, tridimensionale e proporzionato in scala, della stella marina, in cui sono stati aggregati tutti i “device” tecnologici del casco 3D e del joystick controller, negli incavi delle cinque braccia in cui c’è lo spazio sufficiente per una postazione da seduti, anche per diversamente abili.

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