Eduardo Tarsia
2 minuti per la letturaE’ MORTO all’età di 72 Eduardo Tarsia, storica figura del teatro cosentino e proprietario e gestore dell’Officina delle Arti. La notizia si è diffusa in città nel tardo pomeriggio di ieri ed è subito rimbalzata via social suscitando dispiacere e dolore per un uomo che aveva legato il suo nome al teatro. Tarsia era stato uno dei fondatori e presidente della storica compagnia di teatro cosentina, la “Voci, luci e co.” nata da un gruppo di amici con la comune passione per il teatro e che, a partire dagli anni ’80 ebbe a produrre molti spettacoli e ad essere presente nelle piazze e nei teatri di Cosenza e di diversi Comuni della provincia. La divulgazione del teatro popolare e della cultura cosentina era per Eduardo Tarsia una missione, una sorta di punto d’orgoglio. In breve tempo divenne tra i più frequenti interpreti di Ciccio De Marco (soprattutto) e di Ciardullo, ma nel repertorio gli autori erano diversi. Negli anni, la compagnia trovò sede prima in un magazzino di via Milelli, poi a Castrolibero, e infine il grande passo in avanti, la decisione di acquistare a un’asta fallimentare un capannone abbandonato nel quale si produceva energia elettrica, in pieno centro storico, nel quartiere Spirito Santo a Cosenza. Siamo nel 2007, la struttura è in condizioni davvero fatiscenti e sono in pochi a credere che riuscirà a diventare quello che poi sarà. E invece a poco a poco (“investendo la mia pensione e quella di mia moglie” come spesso Tarsia ha detto in occasioni pubbliche) quel locale così grande riuscirà a diventare un teatro, l’Officina delle Arti, un teatro vero, dall’atmosfera assolutamente suggestiva che dall’inaugurazione in poi (avvenuta a giugno 2010) ha sempre colpito chiunque ci abbia messo piede diventando un punto di riferimento per il centro storico e l’intera città Negli anni molti sono stati gli spettacoli offerti al pubblico almeno fino al 2020, l’anno della terribile pandemia. Lì qualcosa si è spezzato, la chiusura forzata è stato un colpo duro fino all’annuncio più amaro: l’Officina è in vendita. Interviene il sindaco Franz Caruso, si cerca di sostenere Eduardo e la sua struttura ma lui sorride sornione e dice: “Non mi aspetto nulla”. E infatti nulla accade. Eduardo Tarsia al di là della passione per il teatro era un uomo buono, accogliente, dal largo sorriso che si faceva spazio tra la folta barba. La sua posa, con le braccia aperte, è diventata subito il logo dell’Officina delle Arti e nel suo teatro domani alle 11 andrà in scena l’ultimo atto: per volere della famiglia, infatti, si potrà salutare la salma e dire addio a un uomo che credeva tanto nel teatro e nella sua città da investirci personalmente e convintamente.
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