Il cast dello spettacolo insieme al direttore artistico Alfredo De Luca, il sindaco di Rende Marcello Manna, l'assessore alla Cultura Marta Petrusewicz e l'addetto stampa Marcello Romanelli
2 minuti per la letturaRENDE (COSENZA) – Ha davvero riaperto col botto il Rende Teatro Festival, con il secondo appuntamento del suo cartellone. Ieri sera è stato il turno di “Fiori d’acciaio”, lo spettacolo con un cast tutto al femminile, che dopo l’opera originale del drammaturgo statunitense Robert Harling era stato anche un film, del 1989, con regia dello stesso Harling e Julia Roberts tra i protagonisti.
Tanto pubblico al teatro Garden di Rende per una versione italiana diretta da Michela Andreozzi e Massimiliano Vado che porta la vicenda a Sorrento, provincia dell’Italia del Sud, dove un salone di bellezza è il luogo dove convergono cinque amiche che si raccontano la vita in maniera molto leggera, tra pettegolezzi, gossip e dispettucci tra vicini di casa. Ad un certo punto, però, la leggerezza è travolta dalla vita e dalle sue tragedie e la voglia di ridere sparisce: la figlia (Martina Difonte) di una delle amiche (Tosca d’Aquino) resta incinta contro il parere dei medici e vuole portare avanti una gravidanza che si preannuncia molto difficile. La madre le donerà un rene ma non basterà a salvarle la vita. La vita ricomincia dalla creatura appena venuta alla luce ma troverà nuova linfa, anche nella tragedia, proprio grazie al forte sentimento di amicizia che lega tutte le protagoniste.
Tosca d’Aquino, qualora ce ne fosse bisogno, si conferma attrice di razza, il suo monologo sulla morte della figlia è da brividi. Molto divertente anche il personaggio di Emanuela Muni, impastato di rabbia comica. Tutto il cast è però perfettamente in parte e lo spettacolo funziona.
A fine spettacolo il sindaco Marcello Manna insieme all’assessore alla Cultura Marta Petrusewicz e al direttore artistico Alfredo De Luca hanno consegnato il premio Rende Teatro Festival alle attrici protagoniste dello spettacolo. Divertente il retroscena di Tosca d’Aquino che scambia l’addetto stampa Marcello Romanelli per il sindaco: “Ci chiamiamo entrambi Marcello”, la chiosa finale. Grande accoglienza anche per Rocìo Munoz Morales, con una claque di fan numerosa, con in testa l’ex consigliere regionale Giuseppe Giudiceandrea e la sua famiglia: selfie, baci e abbracci per tutti.
Appuntamento adesso con la kermesse rendese a sabato 19 marzo con “Comincium” di Ale e Franz e sabato 26 marzo con “Il meglio di” di Andrea Pucci.
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